Corriere della sera 18 luglio 2001

I due ordigni esplosi lunedì a Genova (uno dei ...

I due ordigni esplosi lunedì a Genova (uno dei quali fortunatamente individuato e fatto «brillare» dagli artificieri) costituiscono indubbiamente elementi di grave preoccupazione. Sul piano politico rappresentano un attacco a un movimento che ha dimostrato di essere non solo ben più ampio di quanto molti osservatori avessero previsto, ma anche capace di costruire alleanze e di interloquire con istituzioni e con forze sociali e religiose raccogliendo consensi anche inaspettati. Gran parte di questo movimento, riunito nel Genoa Social Forum (Gsf), ribadisce da mesi la propria scelta pacifica e non violenta ove anche la disobbedienza civile non deve portare alcuna offesa alle persone e alle cose.
Le bombe, indipendentemente dagli autori materiali, si contrappongono oggettivamente a questa prospettiva, cercano di stringere il movimento nell’angolo, di seminare paura e tensione, nella speranza che il Gsf, succube di un meccanismo di azione-reazione, si divida scegliendo strade differenti tra le quali il vicolo cieco e perdente dello scontro violento. Ciò non è avvenuto, e mi meraviglio che un osservatore acuto come Francesco Merlo, sulla prima pagina del
Corriere di ieri, non abbia colto questo senso di maturità e di responsabilità.
Resta un’inquietante domanda: com’è possibile che in una città come Genova, con un posto di blocco ogni cinque metri e con migliaia di uomini di otto servizi segreti, possano circolare con tanta facilità simili ordigni esplosivi? E’ solo perché le varie forze dell’ordine sono troppo impegnate (e quindi distratte) a cercare d’impedire a chi contesta il G8 di arrivare a Genova, o forse non sono legittimi anche altri dubbi sulle priorità e sugli obiettivi di alcuni settori dei nostri servizi segreti?
Porsi questi quesiti credo sia non solo legittimo, ma doveroso per un movimento che con fatica, ma anche con perseveranza, sta cercando di aprirsi nuovi percorsi. In ultimo, posso tranquillizzare Francesco Merlo: non deve preoccuparsi per il mio futuro. Terminate le iniziative contro il G8 tornerò con entusiasmo a fare il mio lavoro di medico che lavora in fabbrica e che lotta contro l’Aids.

portavoce del
Genoa Social Forum