Manifesto 18 luglio 2001

Perquisita tutta Italia
Nel mirino molti centri sociali. Centinaia i pass-stampa negati
A. MAN.

Non vi hanno accreditato per la zona rossa? Niente paura, non siete soli. Voci raccolte ieri alla questura di Genova parlavano di due-trecento permessi negati sugli oltre quattromila richiesti da giornalisti, fotografi e operatori tv; sono molti meno secondo le fonti ufficiali, che si fermano tra i trenta e i cinquanta rifiuti. Ma anche se il prezioso badge ce l'avete, lavorare nella città ingabbiata è difficile, molto difficile. Ne sa qualcosa un fotografo del Giornale, che ieri si è visto bloccare dalla polizia in via Cesarea, una traversa di via XX settembre. "Niente foto, abbiamo avuto queste disposizioni", rispondono i carabinieri a chi cerca di riprendere grate, posti di blocco e transenne. "Cercano di intimidirti, ti perquisiscono in mezzo alla strada", raccontano altri fotografi fermati in via San Lorenzo e nelle strade che portano ai vicoli. Naturalmente si può insistere, i carabinieri non sono poi così inflessibili e le foto alla fine si riesce a farle. Sugli accrediti rifiutati c'è pure un curioso balletto tra Farnesina e Viminale: agli Esteri dicono che la colpa è delle questure, ma il questore di Genova Francesco Colucci sostiene il contrario.
Marcello Zinola e Attilio Lugli, segretario dell'Assostampa ligure e presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, si occupano da giorni della questione-pass. "La selezione è nettamente politica, i più penalizzati - spiega Zinola - sono i "free lance" e i giornalisti di radio e riviste. E anche i colleghi più garantiti, che si girano dall'altra parte, hanno le loro responsabilità". Lo dice anche il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, che definisce "gravissima" la vicenda degli accrediti negati e invita "tutti i giornalisti a essere a Genova, con o senza accredito, e a far conoscere al sindacato i comportamenti delle autorità".
All'indomani del pacco-bomba che ha ferito un carabiniere a Genova, ieri la Digos ha perquisito numerosi centri sociali in tutta Italia, puntando soprattutto su quelli di ispirazione anarchica. Manici di piccone, fionde e biglie d'acciaio e taniche di carburante sono state sequestrate al Gramigna di Padova, mentre a Firenze i poliziotti che hanno fatto irruzione al centro sociale Stella nera hanno portato via soltanto "materiale cartaceo". Al Tnt di Napoli, un edificio occupato in via Sedile di Porto, oltre a documenti definiti "interessanti" sono venute fuori tre mazze, sanpietrini, una chiave inglese, un casco da operaio. E due piantine di marijuana.