Manifesto 12 luglio 2001 I
giorni della piazza
Il Gsf dice no a Ruggiero. Da lunedì più
polizia
AUGUSTO BOSCHI - GENOVA
C' è una specie che non rischia l'estinzione e sembra aver trovato a
Genova l'habitat ideale: i marsupiali. Non si parla di canguri o koala, ma dei marsupiali
umani che nella borsa a tracolla portano la beretta calibro nove d'ordinanza. Quanti sono
ne sono arrivati, in città? Impossibile saperlo. Tanti, tantissimi ma i genovesi non
hanno ancora visto niente. E ne arriveranno ancora, se è vero che si parla di 25 mila
uomini tra poliziotti e carabinieri: "Quelli che sono già qui sono solo un terzo di
quelli che arriveranno entro la prossima settimana. Berlusconi vuole un vertice super
tranquillo", dice una voce vicina alla questura. I genovesi sono avvertiti. E poi ci
sono quelli che non si vedono: Andrea lavora per un'azienda informatica e si è sorpreso
alquanto quando, durante una dimostrazione a un cliente, il sito della sua azienda è
stato occupato dalla scritta "Fuck the G8", fotti il G8. Hackers all'opera. Poco
tempo dopo lo chiamano i carabinieri e gli chiedono di passare da loro. E sul tavolo del
maresciallo ecco una lettera con intestazione in lettere dorate, in inglese, in cui i
servizi di un "paese amico" chiedono notizie su un'azienda che fa propaganda
telematica contro il G8.
Fortunatamente Genova non è solo controlli e polizia, in questi tempi. Due riuniuni fiume
del Gsf, una ristretta l'altra sera e una generale ieri, hanno stabilito i punti fermi
delle attività e delle manifestazioni che si terranno nei giorni del vertice. Un coro di
no a un incontro romano con il ministro Ruggiero, specialmente dopo le sue dichiarazioni
sulla Tobin Tax. "Noi parliamo con tutti", dice Agnoletto, "e se vuole
parlare con noi il ministro può farlo al Public forum, qui a Genova". Sì invece
agli incontri con i sindacati - oggi i rappresentanti del Gsf si vedranno con la Cgil -per
chiedere loro di partecipare alle manifestazioni anti G8. Lunedì sarà la volta degli 80
deputati diessini che hanno votato contro la mozione sulla Tobin Tax e via libera pure
agli incontri con l'osservatorio parlamentare sul G8 e con i senatori Ds. Il 16 inizierà
il Public forum ma il programma completo dei dibattiti si avrà solo sabato mentre per il
17 è stata convocata una grande assemblea del movimento per decidere il futuro del Genoa
social forum: la lotta contro le politiche degli otto grandi non terminerà con il G8 di
Genova.
E veniamo alle grandi manifestazioni del 19, del 20 e del 21 luglio. Come previsto, il 19
sarà il giorno dei migranti. Il 20, invece, sarà la giornata dell'assedio al G8. Meglio,
della liberazione di Genova. Dopo un prologo in mattinata con la richiesta dei No Global
di Napoli alle tute bianche perché non le indossassero durante la manifestazione per
arrivare tutti uniti e senza segni di distinzione, si è arrivati alla definizione delle
forme di protesta e di invasione della zona rossa. Detto che le tute bianche vestiranno
come hanno sempre vestito, ogni anima del Gsf avrà una piazza a disposizione per mettere
in atto la sua protesta. L'importante non è la forma, ma l'obiettivo che si vuole
raggiungere e questo cattolici, tute bianche, Cub, No global, lillipuziani, lo condividono
al cento per cento. Le piazze più lontane dalla zona rossa saranno occupate da chi
intende manifestare con veglie di preghiera o mezzi di azione non diretta. Una grande
piazza del centro (piazza Verdi?) ospiterà il grosso dell'associazionismo e i
partecipanti assedieranno la zona rossa impedendo a chiunque di passare. Le piazze alle
forze pacifiche saranno due, ancora da decidere.
Dopo un'estenuante riunione è stato deciso che tutti i manifestanti porteranno con sé
soltanto strumenti di difesa: caschi, maschere antigas, parastinchi e paragomiti. Nessun
bastone, nessuna fionda perché la manifestazione dovrà svolgersi senza violenza e con il
massimo rispetto per la città e i suoi abitanti. Nessuna azione diretta, invece, nel
corteo del 21. Tanto per fugare ogni equivoco, Agnoletto ha ribadito che il Gsf non ha mai
avuto la pretesa di rappresentare tutti quelli che verranno a Genova contro il G8, ma solo
le associazioni che hanno aderito al Gsf. A tutti gli altri viene rivolto un appello
deciso ad astenersi da azioni violente. Restano ancora alcuni problemi da risolvere: i
più impellenti sono la questione zona gialla e le frontiere. Se da un lato il capo della
polizia De Gennaro ha detto che nella zona gialla il diritto di manifestare non verrà
sospeso, dall'altro il decreto del Prefetto non è ancora stato modificato. La situazione
è dunque per ora ancora molto ambigua. L'altra questione riguarda il libero passaggio
delle persone ai valichi di frontiera. Per assicurarlo verranno inviati ai confini
avvocati e militanti per vigilare sul rispetto dei diritti costituzionali.
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