Corriere della sera 15 luglio 2001
Berlusconi:
la città è quasi pronta per il vertice
Il premier: il primo
giorno del summit un annuncio sul tema sanità. Il sindaco di Genova: divieto di stendere
i panni
- DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - «Ottimo. Così fa tutto un altro effetto!». Silvio Berlusconi, sulla soglia di
Palazzo Ducale, guarda avanti e si compiace: i «trompe loeil», allestiti a tempo
di record, coprono con le immagini di due facciate (un tipico edificio genovese e la
testata di unala dello stesso Ducale) il muro del condominio brutto e triste. Una
battuta - «la finzione spesso è meglio della realtà» -, un sorriso, e il premier
esterna grande soddisfazione: finalmente Genova è pronta per accogliere i Grandi. Anzi,
«quasi pronta», dice. Alludendo ai ritocchi dellultima ora («al centro del
cortile, voglio solo piante di bosso, i limoni devono stare attorno al perimetro»,
«queste due poltrone sono troppo vicine alla parete», «nei bagni dovete mettere i ganci
per appendere la giacca»), che lo staff degli addetti ai lavori si premurerà di far
eseguire. Rilassato, look da weekend come la scorsa settimana, il premier, ieri
pomeriggio, ha compiuto il terzo (e ultimo) sopralluogo nella città del Summit. Tappe
obbligate: la Stazione Marittima, il Ducale, la Prefettura, i Magazzini del cotone. Stuolo
di diplomatici e funzionari al seguito, passo da podista, si muove ovunque con
disinvoltura.
Strappa applausi e anche qualche insulto, Berlusconi in tour. I suoi passaggi sono
blindatissimi, ma cè sempre qualcuno che riesce ad agganciarlo. «Presidente,
faccia un giro anche nelle zone più sporche», urla una genovese, davanti alla
Prefettura. E lui: «Facciamo tutto, basta che ci lascino lavorare». Laltra volta,
era stata lanziana signora Alba, ad avvicinarlo: «Presidente, io non prendo neppure
la minima...». Messaggio ricevuto. Detto fatto, il cavaliere incarica un collaboratore di
prendere nota, poi, la sorpresa: tempo qualche giorno, e la donna riceve lassegno di
un milione. Più i ticket quotidiani per fare un po di spesa.
Piccole note di varia umanità. Ma il premier, passeggiando per Genova (ci sta anche una
breve sosta per gustare un gelato), si lascia coinvolgere dai cronisti, distillando alcune
dichiarazioni sul Vertice della paura. «Le manifestazioni di protesta contro le riunioni
del G8 - spiega - sono paradossali. Si discuterà proprio dei temi che anche i
contestatori sollevano». «Tra questi - aggiunge - la povertà nel mondo, le grandi
malattie che si devono combattere, la necessità di non far morire più la gente di fame,
e di non lasciare nessuno nellanalfabetismo». «Un altro tema fondamentale sarà
quello dellambiente. Poi ci sono le varie crisi, le ferite aperte nel mondo».
Berlusconi replica anche alle critiche di chi vede nel G8 un incontro tra i signori della
Terra che vogliono decidere i destini di tutti.
«Qui si troveranno - afferma - capi di Stato e di governo eletti democraticamente. Non cè
nessuna voglia di dare ordini al mondo. Limpegno è fare il bene di tutti, anche
investendo capitali importanti, per risolvere il grave problema della povertà. Che,
certo, non deriva dalla globalizzazione».
Chiude con unanticipazione, a sorpresa: «Il primo giorno della riunione del G8,
daremo un annuncio sul tema della sanità. Nellagenda del governo, cè, al
riguardo, un progetto di stanziamenti».
È ormai sera, quando il presidente del Consiglio si dirige, via mare, verso Portofino.
Ma, prima di lasciare la vecchia Genova del porto antico, non dimentica di controllare
come sono state eseguite le pitture e i ritocchi degli edifici scrostati. «Bene, bene -
dice -. Così le case hanno unaltra faccia. Gli imprenditori che hanno provveduto al
lavoro avranno un encomio». Quanto ai panni stesi che tanto aveva criticato, Berlusconi
potrà contare sullappoggio del sindaco Pericu. Che, rispolverando una vecchia
ordinanza municipale, ha fatto distribuire porta a porta a cittadini e commercianti della
zona rossa una circolare di perentorio invito a mantenere il decoro durante il G8. Nel
testo, si fa esplicito riferimento al divieto di stendere i panni al sole. Effetto
boomerang, cè da scommetterlo. Alcuni contestatori hanno già eletto a bandiera
anti-global la mutanda fresca di bucato.
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Marisa
Fumagalli |
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