Mercoledì 18 Luglio 2001
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«Forza Nuova tra le Tute bianche»
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Rapporto del Viminale: trenta torinesi
tenteranno di infiltrarsi
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inviato a Genova
IN particolare è stato segnalato che alcuni membri torinesi di Forza Nuova,
costituirebbero un nucleo di 25-30 «militanti fidati» da infiltrare tra i gruppi delle
Tute bianche allo scopo di confondersi tra i manifestanti anti G8. Tale gruppo, in
possesso di armi da taglio, avrebbe come obiettivo principale colpire, nel caso in cui si
dovessero verificare incidenti, i rappresentanti delle forze dellordine, screditando
contestualmente larea antagonista di sinistra anti G8». Pagina 34, capitolo: «Le
segnalazioni di particolare interesse».
Altro che il manuale buonista con i consigli della nonna per il bravo poliziotto in
piazza. La vera «Bibbia» delle forze dellordine per la settimana calda del G8 è
in realtà una «ordinanza di servizio» di oltre 200 pagine firmata dal questore di
Genova Francesco Colucci, che elenca scrupolosamente tutto quanto potrebbe accadere nella
città assediata da oggi fino a domenica, contiene rapporti dei servizi segreti, anticipa
scenari (compresa la possibilità di attentati, come le bombe dellaltro ieri) e
tenta di prevedere le contromosse.
Si va dallallarme per linfiltrazione di gruppi neofascisti torinesi, alla
possibilità di «gesti estremi di autolesionismo» da parte dei militanti del Pkk, il
partito curdo di Ocalan. Dalla conta - inspiegabile se non tramite schedatura di migliaia
di persone - di tutti i partecipanti in arrivo, città per città, alle manifestazioni
genovesi; alla descrizione dei possibili obiettivi sensibili (multinazionali, negozi,
ristoranti, antenne di trasmissione) di Genova. Dalla descrizione delle zone della città
(oltre alla rossa e alla gialla, si scopre che ne è stata prevista anche una verde), alla
verifica degli ospiti dei campeggi di tutta la riviera, al controllo degli acquedotti per
paura di avvelenamenti.
Lordinanza di servizio è stata distribuita la settimana scorsa a tutti i funzionari
delle forze dellordine e delle forze armate che presidiano il capoluogo ligure. Un
mattone di oltre 200 pagine che venerdì scorso, nel corso del «briefing» degli uomini
in divisa, è stato consegnato dal capo della polizia Di Gennaro al ministro degli Interni
Claudio Scajola, accompagnato da queste parole: «Noi, signor ministro, siamo
tranquilli... » E leggendo il rapporto, la meticolosità della sua preparazione, si
capisce il perché.
Si tratta ovviamente di un documento riservato, di cui siamo in grado di anticipare alcuni
passaggi. Altre notizie, di cui è ora chiara la provenienza, sono già state divulgate
nei giorni scorsi (sangue infetto, rapimenti di poliziotti, e via spaventando)
contribuendo non poco allinnalzamento della tensione. Come ad esempio la supposta
composizione in blocchi (nero, blu, giallo, rosa) del variegato mondo del Genoa Social
Forum, nel quale i giovani che manifesteranno a Genova non si riconoscono minimamente. E
che invece gli investigatori ritengono più che attendibile, come dimostrano le
perquisizioni di ieri, che hanno visto come protagonisti i giovani ragazzi anarchici del
centro sociale Pinelli, considerati (loro, che si ritengono quasi pacifisti) attivisti del
«black block», il blocco nero.
Oppure la descrizione delle armi e degli stratagemmi che lala dura della
contestazione vorrebbe utilizzare per dare lassalto al fortino della zona rossa. Daltronde,
leggendo queste pagine, sembra di capire che un episodio come lattentato dellaltro
ieri fosse, purtroppo, stato facilmente previsto: «Gli anarco-insurrezionalisti - è
scritto -, fortemente critici verso i gruppi dellautonomia, stanno elaborando una
strategia di "rilancio" del movimento, anche con riferimento allimpatto
che le sue azioni hanno sullopinione pubblica...». Si parla quindi delle iniziative
che i contestatori più estremisti si appresterebbero a mettere in atto: dalluso dei
deltaplani per sorvolare la zona rossa, al lancio di frutta imbottita di lamette, di
pupazzi pieni di pietre e bulloni, di utilizzo di fionde speciali «falcon»; dalla
comunicazione via sms per coordinare la piazza, alluso addirittura di finte auto
civetta «blu» dei carabinieri, per finire con le staffette in bicicletta: mancano appena
due giorni allinizio delle contestazioni e la verifica sarà «in diretta».
Certo stupisce quando si segnala anche «luso di computer portatili, radio
ricetrasmittenti, nonché telecamere per trasmettere» in tempo reale immagini sui
circuiti Internet: perché sono cose talmente risapute che al Genoa social forum lo
scrivono persino sui comunicati. Non mancano le curiosità, come ad esempio un elenco di
treni di contestatori in arrivo a Genova ben superiore a quello annunciato e previsto
dagli organizzatori del Gsf: sarà contento Agnoletto.
Scorrendo le pagine del rapporto (che si compone in maggioranza di ordini di servizio) la
parte più interessante rimane comunque quella intitolata «informazioni sul fronte della
protesta anti-G8», dove, secondo «lesito dellattività informativa», si
avverte che «in chiave anti Usa è sorta una convergenza di intenti tra movimenti di
estrema destra e estrema sinistra». Affermazione che poco più avanti sembra però
contraddetta quando si segnala la possibile infiltrazione dei gruppi neofascisti nei
cortei e non certo per una «convergenza dintenti».
E mentre una «fonte qualificata» riferisce invece che «sin dal 17 luglio» nella
periferia di Lubiana si dovrebbero concentrare i manifestanti provenienti dallEst
europeo, si tranquillizza invece sulla presenza dei contestatori inglesi di Resistenza
Globale, un gruppo riferibile al Labour party, definito «chiassoso e pacifico» e che
«generalmente non ricorre alla violenza, a meno che non si ritengano ingiustamente
compressi». Viceversa ci si allarma per alcune centinaia di «violenti» del francese
«Attac» (sui 1000 moderati previsti). Il rapporto avverte invece con preoccupazione «linteresse
nel settore delle telecomunicazioni» dei movimenti antiglobalizzazione, annunciando che
già «sono stati effettuati tentativi sia di interruzione delle linee telefoniche,
sabotando i cavi di alimentazione delle stesse, sia dinterferenza delle
radiofrequenze di polizia e carabinieri».
E si chiude con un allarme terrorismo, i cui prodromi, purtroppo, si sono visti in questi
giorni: «Non possono escludersi - è scritto - le ipotesi di carattere terroristico a
fronte sia di conflitti che attraversano trasversalmente molti dei paesi dellEuropa
Occidentale e larea medio orientale, con particolare riferimento alla situazione
israelo-palestinese, sia di una condizione interna che vede possibile lattivazione
di gruppi con capacità di valenza terroristica».
Così non cè da stupirsi se, doverosamente, nel rapporto si descrivono
dettagliatamente i percorsi dei cortei previsti nonché i possibili obiettivi, «senza mai
trascurare la necessità di mantenere lassoluto controllo dei contingenti il cui
comportamento dovrà essere improntato alla massima professionalità e autocontrollo»:
non li invidiamo.
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