La Stampa
Giovedì 19 Luglio 2001
VIAGGIO ALLENTE FIERA QUARTIER
GENERALE DELLE FORZE DELLORDINE
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Polizia, prove di relax sotto assedio
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Internet e note new age: l«area di
benessere» per gli agenti
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inviato a GENOVA
ENTE Fiera». Poliziotti e carabinieri allingresso. Dentro, volanti, gazzelle,
furgoni e blindati. Insomma, indizi che siamo nel cuore della cittadella delle forze di
polizia arrivate in città per garantire lordine pubblico al vertice del G8 che sta
cominciando allinsegna di bombe vere a tanti, tantissimi allarmi.
Proprio in questa cittadella si è installato il «Comando operativo logistico G8 della
polizia di Stato», dove gli oltre novemila uomini delle forze dellordine che
presidiano la città possono, nella cosiddetta «area di benessere», rilassarsi,
mangiare, fare palestra, collegarsi a Internet, giocare a Risiko, a calcetto, al beach
volley. Provare a stemperare lattesa di un vertice che vede di ora in ora crescere
la tensione.
Nella grande struttura fieristica, sembra una campo di calcio coperto, con il parterre che
si può trasformare a seconda delle esigenze per ospitare stands come campi sporitivi, gli
altoparlanti diffondono musica «new age». Un clima irreale nella città città deserta,
presidiata, con le serrande chiuse e la zona rossa off limits.
Giustappunto varcato il cancello dell «Ente Fiera», due giornalisti giapponesi
chiedono allispettore Donato, il nostro «Cicerone»: «Excuse me, is this the Genoa
Social Forum?», «E questo il Genoa Social Forum?». Al di là dell«Ente
Fiera», a trecento metri in linea daria, cè punta Vagno, il quartier
generale del «Gsf», dove si sta per tenere il concerto di Manu Chao. Sorride lispettore,
indicando punta Vagno.
Un giro nell«area di benessere». Poliziotti in sala lettura che sfogliano i
quotidiani, pieni di notizie che inducono a una certa apprensione. Preoccupati per quello
che può accadere? «E perché?», chiede un lettore. Il clima non è dei migliori,
lettere esplosive che vengono recapitate, bombe disinnescate, arresti, fermi, espulsioni.
Tutto questo non fa aumentare la tensione? «Siamo sereni, consapevoli che anche questa
volta faremo il nostro lavoro». Il sondaggio casuale dà sempre la stessa risposta:
«Siamo tranquilli». E come se si fossero passati la parola dordine.
Comprensibile se vengono «interrogati» davanti ai loro superiori. Stupefacente se,
invece, rispondono a un tu per tu, e in forma anonima.
Il primo dirigente Roberto Di Guida comanda il reparto Mobile di Firenze ed è qui a
Genova con i suoi trecento uomini. Di Guida è stato in missione a Valona, nei giorni
caldi albanesi, delle rivolte e dei clandestini: «A Valona sì che è stato difficile,
qui il clima è tutto diverso, il personale è sereno». A Di Guida e ai suoi uomini da
giovedì saranno assegnati compiti di ordine pubblico, non sanno ancora quale area
dovranno presidiare o se dovranno seguire le manifestazioni. Qual è il segreto per
garantire che i suoi trecento uomini risponderanno alle sue indicazioni? «Infondere molta
serenità - risponde Di Guida - e vivere costantemente con i miei uomini. Bisogna saper
creare il "carisma" con i propri ragazzi».
E stata lennesima giornata dei falsi allarmi, degli avvertimenti - i
proiettili recapitati al sindaco Pericu - e dei primi arrivi dei treni speciali dei
partecipanti al controvertice. E nel catino dell«Ente Fiera», si gioca anche a
Risiko. E un gruppetto di giovani carabinieri. Chi è il nemico? «I carriarmati
rossi che rischiano di conquistare il mondo», risponde sorridendo Antonio da Cercola,
provincia di Napoli.
La palestra. Un armadio dacciaio che solleva pesi: «Scarichiamo le nostre
tossine». Una quindicina di «cyclettes». Pedalano e pedalano, ma non sognano di essere
Pantani. «Sono Federico, ho 24 anni e da quattro anni sono al reparto Mobile di Firenze.
Allinizio, appena giunto a Genova, pensavo di trovare molta tensione e invece,
finora, cè soltanto molta tranquillità. Come andrà nei prossimi giorni? Non
faccio previsioni. Da come parlano loro, vogliono entrare nella zona rossa a tutti i
costi. Noi, se servirà, interverremo».
Per fortuna che Michele, primo reparto mobile di Roma, non ha ancora letto il «Manuale
informativo per il personale della Polizia di Stato»: «...coloro che manifestano non
sono tuoi nemici, stanno esprimendo le loro idee...». Ecco cosa dice Michele: «Loro sono
persone che vogliono esprimersi contro il G8. Il diritto a "protestare" è
sancito dalla Costituzione...». Gli attentati di queste ore, di questi giorni, non
preoccupano Michele: «Siamo addestrati a questo tipo di situazione». Ma lei si è mai
trovato a dover caricare manifestanti o tifoserie avversarie? «Lultima volta è
stato in occasione del derby Roma-Lazio. Scontri "regolari", che durano pochi
secondi. Ma anche negli stadi la situazione è migliorata, grazie al lavoro preventivo, a
una diversa organizzazione».
I tempi sono cambiati, certo a partire da domani questo clima di serenità potrà
cambiare. «Noi siamo sereni, certi che faremo bene il nostro lavoro», dicono i
poliziotti di Genova. «Non farti mai coinvolgere emotivamente, agisci con tolleranza
anche di fronte allo scherno e agli insulti». Tra poche ore sapremo se non ci sarà più
bisogno dei «consigli del Dipartimento di Pubblica Sicurezza»: gli uomini che dovranno
garantire lordine pubblico al G8 sanno già come comportarsi.
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