Corriere della sera 18 luglio 2001
La
Quercia va in piazza, Rutelli dice no
Folena, Salvi e Fassino al
corteo Lex premier: aderisco ma sono anche vicino a Blair e Jospin
- ROMA - Francesco Rutelli si è arrabbiato. Pare che abbia perso anche un po della
sua consueta flemma, quando Piero Fassino ha cercato di tirarlo in mezzo, chiedendogli che
lUlivo appoggiasse la posizione presa ieri mattina nella riunione della reggenza dei
Ds e che la «rappresentanza dei Democratici di sinistra alla manifestazione di sabato 21
luglio» si trasformasse in una rappresentanza dellUlivo. «Io non vado a Genova
perché non mi sembra il caso che persone che hanno responsabilità istituzionali possano
comportarsi come i giovani di Seattle. Ma chi vuole andare per me va benissimo: singoli
cittadini, leader dellassociazionismo, parlamentari. Se Piero vuole andare, per me
va benissimo...». Eccoli. Di nuovo spaccati. Era già successo quando si sono votate le
mozioni sul G8 alla Camera, poi sullo sciopero dei metalmeccanici e sui contratti a
termine. E ieri ancora. Con i Ds che a sorpresa scelgono non solo di appoggiare la linea
dei manifestanti antiglobalizzazione ma di scendere in piazza con loro. Lo fanno in una
riunione dei reggenti, a ranghi ridotti.
Prevalgono ragioni interne. La proposta di un documento è del coordinatore Folena: laveva
chiesto Salvi per cementare lalleanza con la corrente degli ex veltroniani. Folena
spiega che ormai mezzo partito sarà a Genova: vi si trasferisce la festa dellUnità
di Roma, dalla capitale partono 12 pullman, altri arrivano sui treni speciali dal Sud, e
la federazione di Milano fa addirittura parte del Genoa social forum, la Toscana manda il
gonfalone... «A Genova ci saranno le bandiere dei Ds, i nostri striscioni, e noi che
facciamo?». Domanda che è apparsa legittima e preoccupante, non solo alla sinistra
interna che da tempo è impegnata con i movimenti antiglobalizzazione. Ma persino ad
Angius, Petruccioli e DAlema: «Non possiamo non esserci». Tocca a lui, allex
premier che scelse Genova per il G8, dare lannuncio che i Ds hanno cambiato idea.
Non più quello che avevano detto allultima riunione del coordinamento dellUlivo
DAlema e Veltroni, e cioè che a Genova «non si partecipa in forma ufficiale», si
dialoga con i manifestanti e si partecipa a titolo personale. Ma ci sarà anche lex
premier? «Non so, devo vedere i miei impegni» spiega in un primo tempo. Poi aggiunge:
«Mi sento vicino alla manifestazione di sabato, ma anche a chi come Schröder, Jospin e
Blair porterà al G8 temi da noi condivisi». Nellultima direzione dei Ds però DAlema
aveva spiegato che, dopo che «ci siamo battuti per esserci a Genova, il fatto di aver
perso le elezioni non può spingerci con i contestatori». Ci sarà invece Piero Fassino:
ai tempi degli scontri di Seattle, due anni fa, lui era tra i «potenti». Sabato sarà in
piazza. Almeno, pare: il candidato alla segreteria dei Ds non era presente al momento
della decisione dei reggenti, poi ha proposto di coinvolgere anche Rutelli, alla fine ha
annunciato che ci andrà. Lo farà anche Folena con Salvi. Agli atti resta il documento
approvato ieri dai Ds, che chiede «al governo di muoversi coerentemente con gli impegni
assunti di fronte al Parlamento sia in materia di lotta alla povertà, alle malattie, alla
fame, sia in materia di sicurezza e di garanzie di pace». La condanna delle violenze è
ovviamente «molto forte». Liniziativa dei Ds ricompatta la sinistra, visto che
Rifondazione e Verdi sono in prima fila con il popolo di Seattle. Ma spacca lUlivo.
Hanno un bel dire il capogruppo al Senato dei Ds Gavino Angius che «non ci sono divisioni
nella coalizione» e DAlema che «il diritto di manifestare è previsto dalla
Costituzione». Rutelli annuncia che lUlivo a novembre proporrà una manifestazione
sui temi della globalizzazione. E intanto, giovedì, Sergio Cofferati incontrerà
Berlusconi a Genova per consegnargli, insieme ai leader delle confederazioni di altre
nazioni, il documento dei sindacati per il G8.
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Gianna
Fregonara |
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