Manifesto 17 luglio 2001 APPELLO
Artistica semplicità
"E' la semplicità che è difficile a farsi", scriveva Bertolt
Brecht tanti anni fa. Oggi, di fronte alla finta complessità con cui i poteri forti del
mondo nascondono la pratica del dominio unico sui destini dell'umanità, siamo convinti
che quella vecchia sfida di Brecht vada rinnovata, puntando a rendere possibile un
percorso di trasformazione apparentemente semplice - proprio perché figlio del buon senso
- ma duramente osteggiato da chi (G8 in testa) applica la logica del mercato a qualunque
campo della vita di tutti noi, compreso quello dei diritti fondamentali delle persone.
Perciò, stimolati anche dalle proposte dell'associazione Attac, abbiamo pensato di
rivolgere un appello agli ambienti artistici italiani, affinché scrittori, attori,
musicisti, pittori e così via scelgano di partecipare direttamente a un movimento che si
batte contro le attuali forme della globalizzazione, impegnandosi in prima persona - anche
attraverso i propri linguaggi specifici - per costruire, assieme a tutti i soggetti
disponibili, un'alternativa ad un liberismo che sta provocando enormi danni ambientali,
sanitari e sociali. L'idea, lanciata da Attac, di aprire una vertenza internazionale sul
concetto di "beni comuni non negoziabili" (l'acqua, i farmaci salvavita, il
territorio, ecc.) e di proporre la Tobin Tax sulle transazioni finanziarie internazionali
ci trova, infatti, pienamente concordi; allo stesso modo ci sentiamo di appoggiare
pienamente ogni forma di contestazione pacifica e di disobbedienza civile verso quegli
organismi (dal G8 al Wto) costituiti in modo antidemocratico e finalizzati alla difesa
degli interessi economici delle multinazionali e dei paesi sviluppati, a scapito dei
bisogni primari espressi dall'80% della popolazione mondiale. Fenomeni scandalosi quali il
deposito di brevetti sulla produzione di verdure e ortaggi, o l'imposizione di una sorta
di diritto d'autore sui farmaci anti-Aids rappresentano soltanto alcuni aspetti su cui si
fonda quel modello socio-economico e culturale che, in nome del profitto e del mercato, i
principali governi occidentali e le maggiori aziende vogliono imporci. Per noi, come
artisti e come cittadini, tentare di contrastare questo modello diventa un dovere, oltre
che, naturalmente, un indiscutibile diritto.
Primi firmatari: Moni Ovadia
(attore), Stefano Tassinari (scrittore), Antonello Venditti (musicista), Ottavia
Piccolo (attrice), Enzo Pietropaoli (musicista), Francesca Archibugi
(regista), Luciano Biondini (musicista), Marco Lodoli (scrittore), Silvia
Bre (scrittrice), Battista Lena (musicista), Mosè Ciavoni (musicista), Tano
D'Amico (fotografo), Citto Maselli (regista), Paolo Pietrangeli
(musicista e regista), Paolo Poli (attore), Claudio Amendola (attore), Ivan
Della Mea (musicista e poeta), Richy Tognazzi (regista), Simona Vinci
(scrittrice), Pietro Gilardi (artista), Gianfranco Bettin (scrittore), Carlo
Lucarelli (scrittore)
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