Manifesto 13 luglio 2001 Bush
parte per le Guerre stellari
A tutte le ambasciate Usa arriva una nota del
dipartimento di stato: da sabato in Alaska l'esercito sarà al lavoro per i test del
sistema antimissile, violeremo il trattato Abm, ecco cosa dovrete dire
L'ora delle guerre stellari è suonata. L'amministrazione del presidente
George W. Bush ieri ha annunciato alcuni dettagli sul suo programma di difesa
anti-missile, in cui il messaggio principale è: non stiamo perdendo tempo.
Sabato il Pentagono ha programmato un volo sperimentale degli intercettori destinati a
colpire missili a lunga gittata - il primo test dopo quello fallito esattamente un anno
fa. Il Dipartimento di stato intanto ha inviato un lungo memorandum ai suoi diplomatici
sparsi nel mondo, per avvertirli che il nuovo sistema di difesa entrerà in conflitto con
il trattato Abm "nel giro di pochi mesi, e non anni". Il trattato Abm (sui
missili balistici), firmato nel 1972 tra gli Stati uniti e l'allora Urss, è morto: un
"relitto della guerra fredda", come lo ha definito Bush.
Il memorandum alle ambasciate è un documento non segreto ed è arrivato all'agenzia di
stampa Ap, che lo ha diffuso ieri proprio quando due dirigenti del Pentagono illustravano
al Senato alcuni dettagli del programma di difesa. Il Pentagono - hanno confermato il
vicesegretario alla difesa Paul Wolfowitz e il luogotenente-generale dell'aviazione Ronald
Radish, capo dell'ufficio sulla difesa aerea - intende comunicare al Congresso già la
settimana prossima l'avvio dei lavori per il nuovo sito di Fort Greely, in Alaska, dove
avranno luogo i test sul nuovo sistema. Là saranno installati tra cinque e 10
intercettori basati in silos, e un sofisticato sistema di lancio, sensori, comunicazioni.
La rete farà uso dei radar di allarme precoce delle basi Beale e Cobra Dane sull'isola di
Shemya, entrambe in Alaska. Il piano sarà sviluppato durante l'anno fiscale 2002 (che
comincia il prossimo ottobre) e costruito nell'anno fiscale 2003, per essere completo nel
2004.
Il memorandum alle ambasciate avverte gli ambasciatori che "stati come la Corea del
Nord o l'Iran non oseranno attaccare gli Stati uniti, sapendo che in risposta pagherebbero
un terribile prezzo". Quanto al trattato Abm, Wolfowitz ha dichiarato ieri che
Washington si aspetta di raggiungere un nuovo accordo con la Russia, in modo da non
trovarsi formalmente in violazione del trattato Abm: ma allo stesso tempo vuole
"andare avanti". Dunque, è scritto nel memorandum ai diplomatici, non sono i
missili russi la minaccia per gli Usa, ma quelli di stati che possiedono un certo numero
di vettori a breve e medio raggio "e rappresentano una significativa minaccia per le
forze Usa e degli alleati". In realtà, Washington deve ancora vincere la battaglia
dei missili con gli alleati, e con la stessa Russia. Il premier russo Vladimir Putin il 6
luglio ha proposto che le 5 potenze nucleari consolidate (Usa, Russia, Gran Bretagna,
Francia e Cina) avviino un negoziato per eliminare diecimila testate missilistiche nei
prossimi 7 anni.
|