Corriere della sera 17 luglio 2001
IL DOSSIER DELL’ANTITERRORISMO

«Pronti all’assalto con fionde, pit-bull e tempeste di sms»

ROMA - Potrebbero essere il «cavallo di Troia» per entrare nella zona rossa: Fiat Brava blu con false targhe militari, identiche a quelle dell’Arma, che alcuni autonomi torinesi travestiti da carabinieri useranno per forzare il blocco. A quattro giorni dall’inizio del Vertice del G8, gli esperti dell’Antiterrorismo stilano l’ultimo rapporto sulle azioni preparate dai contestatori, assalti e iniziative dimostrative per protestare contro la riunione dei Grandi. Il dossier è il frutto delle indagini effettuate negli ultimi mesi all’interno dei movimenti antagonisti. E non esclude la possibilità che formazioni estremiste di destra «si schierino al fianco di quelle di sinistra e dei centri sociali, qualora fossero individuati obiettivi comuni». Il pericolo maggiore arriva dai gruppi che aderiscono all’ala dura, ma anche le Tute Bianche e i ragazzi del Leoncavallo sembrano pronti ad atti eclatanti. «Gran parte dei sodalizi inseriti nella fascia moderata - scrivono gli esperti - hanno avviato un’intensa attività propagandistica su tutto il territorio nazionale finalizzata alla pianificazione delle strategie». Una «pianificazione» che in piazza si affida all’invio simultaneo di sms con le istruzioni da impartire alle squadre di manifestanti.
Secondo gli investigatori il gruppo guidato da Luca Casarini avrebbe «occultato un centinaio di fionde da utilizzare per il lancio di biglie di vetro e bulloni di ferro contro le forze dell’ordine». L’azione più eclatante, anche se difficilmente realizzabile, sarebbe quella di «prendere in ostaggio alcuni agenti». Quella più pericolosa studiata insieme ai leoncavallini prevede invece «l’organizzazione di una spettacolare e teatrale massa d’urto composta da circa 4.000 Tute Bianche pronta a resistere alle cariche della polizia con scudi e gommoni di protezione».
Pronti all’azione anche i giovani dei centri sociali che, oltre a quelli di Genova, stanno preparando manifestazioni di protesta in altre città. La rete No Global di Napoli «sta valutando la possibilità di istituire un treno speciale per portare a Genova oltre 2.000 manifestanti di tutto il Meridione e di occupare simbolicamente una nave nel porto partenopeo», quella di Bologna avrebbe già «realizzato carri allegorici di cartapesta per occultare armi improprie da portare ai limiti della zona rossa». Le notizie raccolte da polizia e carabinieri assicurano che tutti sono intenzionati a «usare scudi come catapulte di lancio di sampietrini e molle di gomma per scagliare altro materiale». Nel rapporto viene citato pure l’annuncio pubblico dei giovani di Rifondazione Comunista «di forzare l’area protetta con un distinto e consistente gruppo di sole donne».
I gruppi maggiormente a rischio sono quelli anarchici «in contatto con ex brigatisti che risiedono o lavorano nella zona interdetta». «Il divieto di accesso - avverte l’Antiterrorismo - potrebbe essere aggirato anche grazie ad alcuni esponenti dei centri sociali genovesi residenti all’interno del perimetro vietato alla libera circolazione che nei giorni del Vertice avrebbero intenzione di ospitare altri militanti per cercare di sfondare l’area dall’interno». In preparazione anche assalti da terra con alianti e parapendii e dal mare con piccole imbarcazioni o kajak. Se saranno fermati pullman e auto «sospette», gli anarchici hanno pianificato blocchi stradali, mentre sarebbero orientati a compiere «azioni di disturbo e provocatorie nei confronti dei rappresentanti del Gsf». In una conversazione intercettata si parla anche di «un furgone dove sarebbero custoditi strumenti da usare per eventuali scontri con le forze dell’ordine».
Alla «battaglia di Genova» gli autonomi si sono preparati con tubi di ferro da usare come rampa per fumogeni e bombe carta. Mentre gli squatters e i «punkabbestia» minacciano di aizzare i cani pit-bull contro polizia e carabinieri, i Freaknet di Catania stanno studiando i metodi per attaccare e intasare i siti e addirittura di clonarne uno per diramare «notizie modificate». «I militanti dell’Autonomia - si legge nel rapporto - prenderanno parte alle contromanifestazioni muniti di adeguati equipaggiamenti e con l’intendimento di scontrarsi con le forze di polizia».
Preoccupazione e allarme anche per il fronte estero che dovrebbe schierare almeno 15.000 contestatori, anche se quantificare il numero è praticamente impossibile. Il gruppo più temuto è quello dei separatisti baschi «forza incontrollabile e assolutamente indipendente». Gli antagonisti che arriveranno dalla Germania avrebbero deciso di «lanciare contro le forze dell’ordine buste con sangue di maiale» e si preparano a «varcare collettivamente le frontiere» opponendosi alla richiesta di documenti. Insieme ai francesi altri tedeschi avrebbero deciso di «entrare in Italia a gruppi di tre o quattro persone fingendosi turisti e alloggiare poi nelle sedi dei centri sociali liguri». Almeno 2.000 manifestanti greci sbarcheranno nel porto di Ancona. «Significativa» viene definita dagli esperti l’iniziativa dei Global Resistance, un gruppo antagonista britannico: ha organizzato un treno, l’Espresso Anarchico, che il 19 luglio partirà da Calais e porterà a Genova almeno 500 persone. Lo stesso giorno nel capoluogo ligure sfileranno gli immigrati che hanno stretto «un’alleanza con i contestatori più "duri" e con gli extracomunitari dei Carrugi e potrebbero dar vita a scontri "su commissione"».
Fiorenza Sarzanini