Manifesto 11 luglio 2001 Faccia
a faccia Toni Negri-Palombarini
Giudice e imputato insieme per la
presentazione del libro di Ferrari Bravo
ERNESTO MILANESI - PADOVA
Telecamere e fotografi per Toni Negri, che torna ad esporsi in pubblico
nella città del 7 aprile, per di più seduto al fianco di Giovanni Palombarini. Ma la
vera notizia lunedì sera alla festa di Radio Sherwood era squadernata sotto il
palco: più di 2000 individui delle sinistre più disparate, di epoche diverse con storie
perfino incompatibili, accomunati dal ricordo di Luciano Ferrari Bravo.
Un libro riesce ancora a regalare piccoli grandi "miracoli". La presentazione
dell'antologia di saggi Dal fordismo alla globalizzazione. Cristalli di tempo politico
(edizioni manifestolibri) è servita infatti a riannodare i fili della politica.
Quasi tre ore di discussione intorno all'eredità intellettuale di Ferrari Bravo -
inimitabile "partigiano dell'astratto" sempre dentro i conflitti - senza mai
perdere di vista il futuro in movimento. Così un pubblico attento ha restituito applausi
all'informale "seminario" di scienza della politica nell'epoca dei G8, quasi a
voler segnalare l'urgenza di simili appuntamenti. A Padova sembra aver prodotto, almeno,
due preziosi risultati. In qualche modo ha concluso vent'anni di diatribe, avviando una
serena rilettura analitica della stagione degli anni 70. E soprattutto ha aperto uno
spazio per le idee di una sinistra che non ne può più dei riti della politica virtuale.
Coordinata da Beppe Caccia dei Verdi ed introdotta da Omdi Firouzi del Collettivo
studentesco di scienze Politiche, la discussione ha preso le mosse dal volume che
ripropone e conserva i saggi di Ferrari Bravo ma è sempre rimbalzata intorno all'agenda
dell'"altra Genova". Così Massimo Cacciari si sintonizza con gli inediti del
volume, in particolare quello dedicato al federalismo: "Lontano dalle chiacchiere
della politica istituzionale, insiste sull'idea di un patto mobile, dal basso, che
comprende i movimenti e rimodula i rapporti. Del resto, anche nella rete globale dovremmo
fare lo sforzo di ragionare sui singoli nodi. Se nel vecchio Stato il controllo era di
tipo disciplinare, adesso non è semplice fare altrettanto con la mente dei singoli
individui. E proprio nella globalizzazione resta aperta la questione dell'Europa nella
crisi della sovranità e dei poteri".
E un Toni Negri, perfino emozionato, ha rimesso subito al centro l'eterna contraddizione
fra lavoro e capitale. Se il primo diventa immateriale, l'altro non smette di produrre
anche gabbie. "Luciano fin dagli anni 70 ha lucidamente visto il declino della forma
Stato-Nazione, mentre il movimento operaio osservava impotente in silenzio. E' da qui che
si riparte per una teoria di resistenza allo Stato globale". Davanti ai giornalisti
sotto il tendone si era addirittura sbilanciato così: "Il movimento contro il G8 di
Genova è un'esplosione di libertà, di gioia, di resistenza. E' il nuovo 68, speriamo
solo che non finisca in un massacro...".
Da Giovanni Palombarini, che ha offerto spunti di riflessione critica sul fronte dei
diritti (la Costituzione europea, il lavoro, ma soprattutto l'immigrazione), è arrivato
l'invito a riaprire la pagina degli anni 70: "Sembra non interessare la stagione dei
grandi rivolgimenti sociali, certo anche sfociati nel terrorismo, ma non liquidabili solo
così. E' un lavoro che ormai possono affrontare gli storici, ricostruendo il mosaico di
quell'epoca. Tuttavia, forse, vale la pena non dimenticare quella storia...".
Infine, Umberto Curi quasi a voler evidenziare l'inedito confronto di sinistre con il
metodo di Ferrari Bravo si è concentrato sull'utilità di far avanzare le idee:
"Abbiamo alle spalle marxismi polarizzati dal dogma dell'alterità, mentre ci resta
il problema del terzo. Uno spazio che eccede l'aut-aut e recupera le ragioni che non si
fanno ricondurre al dilemma. Era il modo di Luciano, potrebbe diventare l'opportunità di
continuare a ragionare e capirci".
Insomma, dalla festa di Radio Sherwood e con il libro di Ferrari Bravo si è schiuso un
dialogo che sarebbe imperdonabile non alimentare. Già domani sera subito un'altra
occasione con il segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti, il prosindaco di Venezia
Gianfranco Bettin e Luca Casarini, portavoce delle "tute bianche".
Intanto la cronaca segnala episodi di intimidazione politica proprio alla vigilia del
dibattito con Negri. Una bottiglia incendiaria lanciata da una Fiat Uno bianca contro la
rete di recinzione della festa di Radio Sherwood. E l'irruzione di un manipolo di
"centauri" nell'aula studio della Facoltà di Scienze Politiche imbrattata con
scritte e simboli di Forza Nuova.
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