Manifesto 18 luglio 2001 Una
torta globale per sfamare il mondo
45 associazioni danno vita a Napoli a uno
spettacolo per il movimento No Global
RENATO RIZZARDI - NAPOLI
Prove generali a Napoli per il movimento No Global. Lunedì scorso
l'intera città ha vissuto la pacifica e colorata invasione di molteplici gruppi,
rappresentanti di tante realtà cittadine e nazionali, che hanno manifestato il loro
dissenso nei confronti del vertice a Genova del G8. 45 associazioni, unite in un unico
coordinamento, hanno dato vita ad un evento cultural-spettacolare che ha coinvolto tutta
la città con decine di performance disseminate un po' ovunque e una festa conclusiva a
piazza del Gesù che ha attratto migliaia di persone. "Un pretesto - spiega Ettore De
Lorenzo del Napoli Strit festival - per realizzare una comunicazione dal carattere non
conflittuale, capace di parlare e di spiegare alla gente le ragioni del movimento, non
riducendo il nostro contributo e la nostra presenza ad un problema di ordine pubblico".
Dai vari quartieri di Napoli sono partiti nel pomeriggio i fantocci che raffiguravano gli
otto grandi, opera dello scultore Felice Pignataro, e le rispettive delegazioni. In piazza
il burattinaio Bruno Leone mostrava in anteprima il suo nuovo spettacolo, scritto proprio
per il vertice genovese, Pulcinella contro Gigiotto, con la partecipazione
straordinaria del Sub comandante Marcos, in versione guarattella (marionetta).
Contemporaneamente, ma in altri punti della città, si muovevano i rappresentanti dei
paesi "non invitati", le delegazioni dei Saharawi, della Palestina, della
Nigeria, del Senegal, del Sudamerica, dei rappresentanti dei popoli slavi, oltre ad uno
spezzone multietnico che riuniva tutti gli stati produttori del Sud del Mondo. 18 cortei,
con circa 300 figuranti che in serata si sono ritrovati tutti in piazza del Gesù, intorno
alla Global Torte, una struttura in legno di dieci metri di diametro, posizionata
ai piedi di un palco, tra l'obelisco dell'Immacolata e il monastero di Santa Chiara, dal
quale improbabili attori (con Bush, ad esempio, impersonato da Gordon Poole,
docente di letteratura nordamericana all'Orientale) hanno interpretato gli otto grandi
dando inizio al summit. In chiusura dei lavori, dopo gli interventi dei
rappresentanti dei "paesi poveri", la Global Torte viene fatta a pezzi per dare
inizio simbolicamente all'equa distribuzione delle risorse del pianeta sotto forma di
sacchi di grano e di sale, buste d'acqua e così via.
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