Corriere della sera 18 luglio 2001
Controlli finali a bordo della nave che ospiterà i Grandi: agenti in borghese erano presenti anche durante l’ultima crociera. Da ieri nessun membro dell’equipaggio può scendere a terra

European Vision trasformata in fortino: cani e metal detector per renderla sicura

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
GENOVA - A genti in missione speciale sulla nave dei «Grandi». Hanno ispezionato ogni angolo delle cabine, saloni, bar, ristoranti, cucine, centro fitness e casinò. Occhi esperti, strumenti sofisticati, cani addestrati a fiutare ogni «briciola» sospetta. Obiettivo: bonifica generale dell’«European Vision». Così da essere certi che né microspie, né altre apparecchiature sospette o rischiose, fossero nascoste a bordo. Adesso, il fortino galleggiante, attraccato al Porto antico, sorvegliato 24 ore su 24 è pronto per accogliere Blair, Putin, Chirac, Schroder, Chrétien, Koizumi, Berlusconi e Prodi. Accompagnati dai loro sherpa, e dalla «crema» delle delegazioni, arriveranno a Genova domani. Tutti nell’hotel sul mare, tranne George W. Bush: nonostante le tante ipotesi e indiscrezioni, il segreto sull’alloggio (o gli alloggi?) del presidente Usa, infatti, non è ancora svelato. «Qui c’è stata una mezza rivoluzione - confida una hostess francese -. Concluso il primo ciclo di crociere per turisti, la scorsa settimana, in 4 giorni l’"European" ha cambiato faccia. E noi dell’equipaggio abbiamo cambiato vita. Controlli su controlli; da oggi non possiamo più scendere dalla nave fino alla chiusura del G8».
Circa 700 i membri dell’equipaggio, in tandem con 500 poliziotti. «Un centinaio di agenti erano sulla nave durante l’ultimo tour in Grecia e Turchia - racconta la nostra informatrice -. Mischiati con discrezione tra i passeggeri, nulla gli sfuggiva. Facevano vita di bordo, ma il loro compito non era quello di divertirsi. Soltanto alla fine del viaggio, mi sono resa conto chi fossero davvero quei turisti single. Troppo numerosi, rispetto alla media...».
Tant’è. Sbarcato l’ultimo crocierista, sull’«European Vision» arrivano le divise di rinforzo, con i cani al guinzaglio. Che frugano dappertutto. Inoltre, a bordo sale uno stuolo di operai, artigiani, attrezzisti, pronti a trasformare la nave, adattandola alle esigenze del G8. La sicurezza, innanzitutto. Telecamere a circuito chiuso ovunque, dai ponti all’area piscine. Gli ultimi tre piani vengono isolati, per il tempo necessario della bonifica. Gli addetti a questo lavoro restano nel «bunker» per 48 ore (senza uscire, neppure per i pasti che vengono loro serviti da camerieri altrettanto blindati), fino a che l’ultima suite, l’ultimo divano non sono stati setacciati. Il ponte 12/Copenaghen è particolarmente sotto tiro. Qui, infatti, alloggeranno i grandi. Per inciso, i loro appartamenti, oltre che sicuri, sono stati resi più lussuosi e confortevoli. Quattro suite a disposizione per ciascuno (dove è stato possibile, si sono eliminati i tramezzi), l’arredamento cambiato: dai letti, ai materassi, alle sovracoperte (via quelle a fiori azzurri un po’ ordinarie, tinte unite per gli illustri ospiti), alle tende. Domina il bianco. I set da bagno standard sono stati sostituiti da saponi, bagnoschiuma, shampoo, body lotion, griffati. Alle pareti, quadri di pregio provenienti da collezioni private. Insomma, si è fatto il massimo che si poteva fare. Seguendo anche i consigli del pignolissimo premier italiano Silvio Berlusconi.
Fin qui gli alloggi. Ma anche gli spazi comuni sono stati trasformati. Di 7 bar, uno solo è rimasto tale. Gli altri sono stati adattati a sale riunioni: pareti di qui, pareti di là per dividere, coprire, proteggere: ogni area è una piccola fortezza. Dove arredi, sedie imbottite e poltroncine sono stati rinnovati. Ieri, sull’hotel galleggiante, sono saliti in avanscoperta segretari e funzionari di alcune delegazioni. Altri arriveranno oggi.
Per loro, come per le 718 corbeilles di fiori portate a bordo nelle ultime ore, l’esame metal detector è stato rigorosissimo. Uno sguardo attento agli appartamenti dei grandi, un giro in sale e salette, una letta approfondita al piano-menù per gli ultimi ritocchi, poi i gruppi di esploratori sono ridiscesi a terra.
E la nave va. Cablata dalla chiglia alle ciminiere (7 miliardi spesi, ed è Wind che ha eseguito l’opera), onde sconfiggere l’eventuale rischio di intrusioni informatiche. Una curiosità: la velocità di collegamento Internet è dieci volte superiore al normale. Domani la macchina mondiale del G8 si metterà in moto.
M. Fu.