La Stampa
Martedì 17 Luglio 2001
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Attentati e retate, parte la settimana del
G8
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Volantino delle Br, dubbi degli inquirenti
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ROMA
Un plico bomba che esplode ferendo un carabiniere a Genova, e poi false bombe, bombe
vere disinnescate, e arresti e perquisizioni tra gli anarco-insurrezionalisti, e furgoni
tedeschi trasformati in depositi di armamentari per scontri di piazza, e poi volantini
brigatisti recapitati a giornali e scontri al confine con la Svizzera per via di
«indesiderati» respinti alla frontiera.
Quelle vissute ieri sono state dodici ore da dimenticare. La settimana del G8 non si è
aperta certo sotto i migliori auspici. Sale la tensione, le forze di polizia stanno
cercando di impedire unescalation di violenza. Governo e forze politiche sono in
fibrillazione, stasera alla Camera il ministro dellInterno, Claudio Scajola,
risponderà alle interrogazioni parlamentari sugli episodi di Genova.
Ieri, da esponenti dellopposizione, Verdi e Rifondazione soprattutto, si è
alimentato il sospetto che dietro gli attentati vi possano essere «i servizi segreti
deviati». Da altri esponenti dellopposizione, il capogruppo dei Ds alla Camera,
Luciano Violante, è arrivato invece linvito a non alimentare un clima di sospetti,
a non parlare di «strategia della tensione». Raffreddare il clima, è la parola dordine
che viene rilanciata in queste ore da esponenti della maggioranza e dellopposizione.
Sono passate da poco le 10 quando il carabiniere ausiliario Stefano Storri, 20 anni, si
ritrova tra le mani un plico. Lo apre, dentro cè un portafogli. Pochi attimi e unesplosione
violenta lo colpisce al viso e alle mani. Per fortuna Storri non perderà la vista. Passa
poco più di mezzora. Un furgone sospetto viene notato, sempre a Genova, davanti al
Comando provinciale dei carabinieri. Il Ford Transit, targa francese, viene aperto con una
carica di esplosivo dagli artificieri. E un falso allarme.
Ore 13, la scena si svolge a Rapallo: la polizia blocca un furgone con targa tedesca.
Sette gli occupanti. Dentro il furgone, mascherine antigas, elmetti chiodati, maschere e
respiratori da sub, bastoni. I sette tedeschi vengono espulsi. Torniamo a Genova dove,
sempre ieri mattina, una borsa «sospetta» viene segnalata in una banca e una finta bomba
viene fatta trovare su una panchina, a un centinaio di metri dal centro stampa del G8. Nel
frattempo, la Digos di Bologna perquisisce le abitazioni di sei anarco-insurrezionalisti,
operazione che si svolgerà in serata anche a Torino e a Milano. Il bilancio: un arresto
(anche per droga) e diversi denunciati. Nelle case degli anarchici vengono trovate fionde,
matasse di elastico per fionde, tondini di ferro, biglie di vetro, chiodi a quattro punte,
coltelli a serramanico, barre di ferro, maschere antigas.
Il pomeriggio riserva altre sorprese. Prima lesplosione di un plico-bomba nel
commissariato di polizia di Avezzano (LAquila), che per alcuni momenti ha fatto
temere che fosse un replay di Genova, poi il volantino del fronte del carcere delle
Brigate rosse recapitato al Messaggero di Roma, che annunciava azioni terroristiche
in occasione di Genova. Cinque pagine, a cui gli investigatori non danno molto credito nel
senso che non ritengono che sia stato spedito da quelle Brigate rosse che hanno ammazzato
il professore Massimo DAntona.
La giornata non è finita. Alle otto di sera le agenzie di stampa battono la notizia che
alla frontiera di Chiasso con la Svizzera ci sono stati scontri tra polizia e
manifestanti. E successo che la polizia di frontiera italiana, controllando un treno
che arrivava dalla Germania, ha bloccato quattro cittadini tedeschi respingendoli alla
frontiera, perché «indesiderati». Un centinaio di ragazzi si sono scontrati con i
poliziotti elvetici. Anche un consigliere regionale di Rifondazione è stato colpito dai
poliziotti.
Prima di Chiasso, però, cera stato un altro episodio inquietante: alle 19,30 alcuni
esponenti del «Genoa Social Forum» telefonano al 113 annunciando che avevano notato una
valigetta «sospetta» sotto un camper parcheggiato di fronte allo stadio Carlini, punto
di riferimento del movimento anti-G8 delle tute bianche. Per fortuna che gli artificieri
sono intervenuti in tempo: era un ordigno incendiario che doveva accendersi alle 20,30.
Cinque minuti e anche allo stadio sarebbero arrivate le ambulanze.
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