Corriere della sera 3 agosto 2001
LINTERVISTA
Burlando: è solo un altro
errore Così si inquina il lavoro dei pm
Lex sindaco di
Genova diessino: è anche una scelta offensiva per il Parlamento
ROMA - «E una
decisione inquinata e offensiva». Lex ministro Claudio Burlando, diessino e
genovese, considera «un ennesimo errore» la rimozione del Questore di Genova, Francesco
Colucci, e dei due prefetti, Arnaldo La Barbera e Ansoino Andreassi. Il ministro dellInterno,
Claudio Scajola, ha spiegato che si tratta di una «decisione dettata da motivi di
assoluta opportunità». E così?
«Mi sembra, al contrario, una scelta inquinata in partenza. Il ministro si muove dieci
giorni dopo la conclusione del G8. Dopo che il governo ha respinto la richiesta di una
commissione di indagine da avviare subito, fin dal lunedì successivo ai fatti di Genova.
Arrivare ora , quando sono già in corso le inchieste della magistratura, significa
inquinare la possibilità di procedere a una ricostruzione anche politica degli
avvenimenti. In questo senso la considero una decisione offensiva per il Parlamento».
Lopposizione, però, aveva chiesto subito anche le dimissioni del ministro...
« Sì, ma il punto chiave rimane lassoluta esigenza di fare immediatamente luce
sugli scontri, sullirruzione nella scuola Diaz e su ciò che è avvenuto nella
Caserma di Bolzaneto. Io ero a Genova quei giorni, ho girato, ho parlato con gli abitanti
di Corso Quadrio, che certo non è un quartiere rosso della città. Questi cittadini hanno
visto i poliziotti che lasciavano i luoghi degli incidenti gridando: «Uno di meno».
Insomma era del tutto evidente che qualcosa fosse successo. Invece Scajola ha preferito
aspettare e ha concesso la commissione di indagine solo dopo lintervento del Capo
dello Stato, dei presidenti dei due rami del Parlamento, delle Cancellerie europee».
In ogni caso ora cè una prima decisione. In che direzione bisogna procedere?
«Intanto questo provvedimento è molto eloquente. E stato rimosso il questore di
Genova, ma anche due funzionari di responsabilità nazionale. Ciò significa che la catena
di responsabilità non può essere schiacciata sul livello locale. Daltra parte le
forze dellordine di Genova sostengono di aver agito sempre in stretto collegamento
con Roma. E il capo della Polizia Gianni De Gennaro ha fatto chiaramente capire che il
ministro veniva tempestivamente informato. Tocca alla commissione di indagine stabilire
come ha funzionato effettivamente questa catena».
Nel governo cè chi vi accusa di voler scaricare le responsabilità sulle forze dellordine
per coprire le omissioni del movimento.
«Argomenti falsi. Faccio osservare che in cinque anni di governo di centrosinistra non ci
sono mai stati gravi incidenti. Neanche quando i cobas del latte tiravano letame di mucca
ai poliziotti. Il patrimonio delle forze dellordine non si discute. Ma per tutelarlo
è necessario dire la verità. Non voglio neanche pensare che gli ordini siano partiti
direttamente dalla politica. Tuttavia sarebbe grave anche lipotesi che qualcuno
abbia assunto atteggiamenti contrari alle regole democratiche per compiacere la politica.
In ogni caso qualcosa è cambiato»
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