Corriere della sera 4 agosto 2001
IL
DOCUMENTO Dossier dellArma sulle Tute nere «Avevano annunciato la guerriglia» DA UNO DEI NOSTRI INVIATI GENOVA - Lintestazione dice «scheda informativa sul Black Bloc». E un fascicolo di sette pagine e porta la data del 23 luglio 2001, il giorno dopo la fine del G8. In quei sette fogli - ora fra gli atti della procura di Genova - i carabinieri di Roma di fatto spiegano, pur senza dirlo esplicitamente, quanto fosse prevedibile il terremoto Black Bloc durante i giorni del summit. Rivelano strategie dattacco, analizzano proclami e riferiscono dellesistenza dellormai noto «manifesto» del blocco nero, una sorta di decalogo che spiega come «distruggere la proprietà privata» e come attrezzarsi di armi improprie durante gli assalti. Proprio a proposito del «manifesto» delle tute nere il rapporto dice: «Le indicazioni comportamentali contenute nel "manifesto", che si trasformano allatto pratico in vera e propria guerriglia urbana, hanno trovato applicazione oltre che a Seattle, anche a Washington, Praga, Quebec City, Göteborg ed infine Genova». Vale a dire che il copione dei famigerati Black Bloc è sempre quello. E che dunque era in qualche modo, appunto, prevedibile. La scheda informativa rivela che i Black Bloc seguono «una forma di aggregazione che pur assumendo dimensioni di rilevante trasnazionalità non ha connotazioni di struttura organizzata e verticistica. In altri termini gli aderenti al Black Bloc non si riconoscono in un gruppo ideologico distribuito sul territorio e articolato in sezioni periferiche o in organismi centralizzati, bensì in una forma di aggregazione spontanea che li convoglia, in modo separato e autonomo, nei luoghi delle manifestazioni internazionali di grande rilievo. E un metodo che rende estremamente difficoltosa una loro preventiva identificazione». E ancora: «Il Black Bloc è in grado di approfittare della presenza di masse rilevanti di persone e assicurarsi così un elevato grado di impunità per la commissione di crimini diretti generalmente contro la proprietà». Cè un accenno allabbigliamento: «Passamontagna, magliette o sciarpe nere che non sempre vengono indossate fin dallinizio ma a volte poco prima di procedere agli attacchi». E un passo sulla matrice ideologica: «Pur in assenza di una struttura di base i Black Bloc, rifacendosi agli scritti dellanarco-primitivista John Zerzan, sembrano essere orientati verso posizioni anarchiche, come testimonia anche la A di colore rosso presente in alcuni capi del loro vestiario o in alcuni loro simboli. Si tratta in ogni caso di una collocazione impropria, in quanto le formazioni del blocco nero praticano una sorta di "luddismo" spregiudicato, avulso da strategie predefinite che non siano quelle della devastazione e dellassalto alle forze dellordine, secondo connotazioni sicuramente più assimilabili al contesto criminale che a quello politico». E infine la provenienza: «I Black Bloc provengono principalmente - come acquisito da consultazioni con le polizie estere - da Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Spagna e Grecia». Ma non solo: «Un ruolo importante è rivestito anche dal gruppo italiano, riconducibile al variegato ambiente di matrice anarchica, nello specifico anarco-insurrezionalisti e punkabbestia». |