Manifesto 27 luglio 2001

 

"Gli austriaci restano in galera"
Contro i 17 teatranti incredibile sentenza. L'ambasciata: malmenati e minacciati
A. M.

Erano partiti un mese fa da Vienna, con un pullmino, il gruppo di artisti del "Volxtheater-Karawane", che col motto "no border, no nation, no one is illegal" attraversa l'Europa. Un corteo teatrale su migrazione e globalizzazione, con tappa nei luoghi di maggior conflitto, sostenuto da noti "estremisti": l'ex-ministra socialdemocratica Johanna Dohnal o il parlamentare verde Karl Oellinger. Nell'Austria di Haider il gruppo, travestito da poliziotti, ha potuto mettere in scena in strada a Saliburgo uno scontro tra polizia e manifestanti, alla vigilia del Forum economico europeo, inizio luglio. La non tenera polizia nero-azzurra li ha perquisiti ma, costatato che caschi e scudi erano arnesi teatrali, ha fatto proseguire lo spettacolo.
A Genova la caravana si è arenata. Arresto collettivo per l'intero pullmino, ormai fuori Genova, vicino a Rapallo, domenica: 25 persone, di queste 17 austriaci. Sono accusati di saccheggio e distruzioni, le prove i carabinieri le tirano fuori dal vecchio veicolo: coltellini per pulire verdure, bastoni, caschi, maschere antigas e due ricetrasmettenti, magliette nere: un'attrezzatura per gli spettacoli. Il ministero degli interni austriaco, pur riservandosi il giudizio su Genova, ha tuttavia dichiarato che gli arrestati non sono noti alle autorità austriache e perciò "non fanno parte dei demolitori della scena autonoma". Invece ieri sera è giunto lo spaventoso verdetto dei giudici italiani: i 17 austriaci rimarranno in carcere, perché gli oggetti trovati non sarebbero requisiti teatrali. Mercoledì sera il console austriaco - ancora ottimista per il rilascio - aveva visitato le sette donne rinchiuse nel carcere di Voghera, che sono sotto shock psicologico, come ha referito il diplomatico, pur cercando di tranquillizzare sul loro stato di salute: non hanno potuto contattare familiari, sono state ripetutamente minacciate dalle armi puntate dalla polizia, e hanno visto il maltrattamento dei loro compagni maschi, sbattuti con la testa contro il muro, reclusi nel carcere di Alessandria. Anche al carcere di Alessandria è arrivato in visita ieri l'ambasciatore austriaco. Da noi interpellati sull'esito, ambasciata e consolato di Milano - impegnati a preparare la visita di Ruggiero oggi a Vienna la prima di un governo finalmente amico - hanno mostrato evidente imbarazzo. Ambasciatore e console sono ancora sul posto ad Alessandria, ci dicono i portavoce, rassicurando che ossa o denti rotti, come hanno scritto i giornali, non ci sarebbero. Mentre scriviamo a Vienna, il corteo che ogni giovedì sera parte dal Ballhausplatz, sede dell' "ambasciata" del movimento di "resistenza" contro il governo neroazzurro sta per sfilare, stavolta contro la violenza della polizia italiana.