La Stampa
«Sì, le violenze ci sono state ma a commetterle non è stato il Dap»

ROMA. «Le violenze ci sono state, i referti medici parlano chiaro, ma di certo a commetterle non sono stati gli agenti del Dap», afferma Alfonso Sabella, capo del servizio ispettivo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria, che nei prossimi giorni sarà ascoltato dai magistrati che indagano sulle presunte violenze avvenute a Genova contro i manifestanti antiglobalizzazione. Le dichiarazioni di Sabella da un lato confermano la linea di queste ore della polizia penitenziaria, che sarebbe estranea agli episodi denunciati da chi è stato trasportato nella caserma di Bolzaneto, alla periferia di Genova. Dall’altro, per la prima volta, una fonte di polizia riconosce la gravità dei referti medici dei fermati e i tempi che non coincidono nella ricostruzione ufficiale del blitz. «Prima di arrivare nella caserma di Bolzaneto - sostiene Sabelli - i manifestanti antiglobal sono stati trattenuti per molte ore da chi li aveva fermati». Sabelli aggiunge che in diversi casi vi è un «buco» anche di 24 ore, tra il blitz alla scuola «Diaz» e l'arrivo nella caserma di Bolzaneto dei manifestanti fermati. «A noi del Dap - conclude Sabelli - i magistrati di Genova non hanno chiesto l'elenco dei funzionari in servizio; se è così un motivo ci sarà». Il capo del servizio ispettivo del Dap esclude, infine, di volersi dimettere: «Non ho alcuna intenzione - afferma - di dimettermi. A Genova l'operato degli agenti penitenziari è stato esemplare».