Corriere della sera 3 agosto 2001
LA
REAZIONE DEI SINDACATI
I poliziotti: puniscono
soltanto noi i carabinieri non sono stati toccati
I funzionari: siamo
amareggiati, queste persone hanno difeso con onore lo Stato
- MILANO - Il più duro è il Sap, il sindacato autonomo di polizia: «È stato un atto
punitivo pesantissimo che colpisce solo la polizia, mentre i carabinieri e le altre forze
di polizia non sono state toccate».
FUNZIONARI - Lassociazione funzionari di polizia esprime «amarezza» e non
comprende perché «si sia voluto punire chi ha ben gestito l'ordine pubblico». Il
Silp-Cgil, invece, è più cauto: «Bisogna attendere le motivazioni, per verificare che
oltre alle ragioni di opportunità addotte ci siano anche specifiche responsabilità».
La decisione del ministro dellInterno Claudio Scajola non è stata accolta
favorevolmente dai sindacati di polizia, come del resto era prevedibile. Il dito è
puntato soprattutto sul presunto carattere «discriminatorio» di un provvedimento diretto
solo a un corpo di polizia: «È un atto senza precedenti - spiega il segretario generale
del Sap Filippo Saltamartini - che colpisce soltanto il dipartimento della pubblica
sicurezza senza incidere nelle altre forze presenti a Genova». Provvedimento
ingiustificato, secondo Saltamartini, inopportuno e pericoloso: «Perché arriva in modo
affrettato, senza attendere lesito delle indagini condotte dalla procura di Genova.
E perché arriva a pochi mesi dalle imminenti proteste di piazza che si annunciano
particolarmente pesanti. Vengono levate dal circuito le migliori professionalità in un
momento delicatissimo. I funzionari rimossi sono capri espiatori di una decisione che è
frutto di un accordo politico per mantenere intatti altri equilibri».
TRASFERIMENTI - Saltamartini avverte anche del pericolo di disaffezione allinterno
del corpo: «Negli ultimi mesi oltre mille funzionari hanno chiesto il trasferimento ad
altro incarico». Anche Claudio Giardullo, segretario del Silp-Cgil, sottolinea che «non
si hanno notizie di analoghe inchieste in altri corpi di polizia. Credo che anche altrove
si debbano avviare indagini per contribuire a fare chiarezza sullintero complesso
delle vicende». Sul merito del provvedimento, Giardullo non si sbilancia: «È prematuro,
prima bisogna leggere con attenzione le motivazioni addotte dal ministro. Per ora si parla
solo di ragioni di opportunità. Vedremo se saranno accertate anche le responsabilità».
Responsabilità che Giardullo non vuole affatto nascondere: «Su quanto è accaduto nelle
strade di Genova abbiamo testimonianze inquietanti e impressionanti e auspichiamo che si
faccia luce. Bisogna però anche ricordare che sono state fatte scelte infelici nella
gestione dellordine pubblico, tutto in ottica militare, con lesclusivo intento
di difendere la zona rossa. Una scelta politica molto discutibile, sia dal punto di vista
strategico, sia perché ha messo in secondo piano la difesa della città e la
prevenzione».
Giovanni Aliquò, segretario nazionale dell'Associazione funzionari di Polizia, è
amareggiato: ««La rimozione del Prefetto Ansoino Andreassi suona come uningiusta
penalizzazione non solo nei confronti del funzionario che, tra mille difficoltà, è stato
chiamato a gestire, nellultima fase, i servizi di ordine pubblico del G8. Ma sembra
una condanna indiscriminata nei confronti di tutti coloro che a Genova hanno difeso con
onore lo Stato».
ALLARME - Aliquò lancia anche un allarme per la sicurezza del Paese: «Se in questo Paese
invece di individuare correttamente le responsabilità si continuano ad utilizzare i
funzionari pubblici come fusibili utili a salvaguardare, a diversi livelli, diverse
poltrone, si finirà per far venir meno lefficienza e la tenuta degli apparati. C'è
inoltre il concreto pericolo che in presenza di evidenti condizioni per la ripresa della
minaccia terroristica non si trovino più professionalità e motivazioni idonee per
fronteggiarlo».
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Alessandro
Trocino |
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