La Stampa
Allarme di Scajola: ci preoccupa il
vertice Fao
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Domenica 5 Agosto 2001
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Dopo lincontro con Schily. Sì al corpo di polizia
europeo antisommossa
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Fabio Poletti
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inviato a IMPERIA Doveva essere lincontro per studiare
una nuova polizia europea per far fronte alle manifestazioni violente, doveva essere un
colloquio informale sotto le stelle con una cena allargata alle signore nel giardino di
villa Scajola in collina sopra Oneglia, ma il ministro dellInterno tedesco Otto
Schily non si è trattenuto. E quella critica - «Determinati cittadini tedeschi fermati
dopo le manifestazioni, non sarebbero stati trattati secondo le regole di diritto», dice
- gela per un attimo il sorriso sul volto del ministro dellInterno Claudio Scajola.
Una critica, una sola, forse una concessione che Otto Schily doveva fare ai suoi
concittadini, alle proteste che ci sono state in Germania come in mezza Europa di fronte
alle immagini delle cariche di polizia e per quello che è successo alla scuola Diaz. Una
critica, con il ministro tedesco che però subito aggiusta il tiro: «La Germania crede
nella democrazia italiana, dai tempi di De Gasperi e Adenauer. La Germania crede nellautonomia
e nellindipendenza della magistratura italiana. Non saranno necessarie nostre
ingerenze».
Per il resto, piena sintonia tra i due ministri. Dice Scajola: «Insieme ai manifestanti
che a Genova volevano pacificamente esprimere il loro dissenso al vertice dei G8, cerano
violenti venuti solo per attaccare le persone e danneggiare le cose. I pacifisti non sono
stati capaci di isolare i violenti». Si allinea, il ministro Schily: «In Germania
abbiamo avuto molte critiche quando abbiamo cercato di impedire che arrivassero in Italia
manifestanti già coinvolti in episodi di violenza. Molte persone arrivate a Genova dalla
Germania non si sono comportate bene».
Ma è il futuro, quello che preoccupa i due ministri di polizia. Al punto che il prossimo
vertice della Fao a Roma a novembre potrebbe essere spostato in un altro posto, magari a
Nairobi come vorrebbe il presidente del Consiglio Berlusconi. Il ministro Scajola lo
conferma e guarda con preoccupazione al movimento antiglobalizzazione: «E unipotesi.
Supportata anche dalle recenti dichiarazioni, che vanno nella sfera dellillegalità,
pronunciate da Luca Casarini, il leader delle Tute bianche. Cè il rischio che
tornino ad esserci manifestazioni violente». Il governo, dunque, lancia lallarme
fin da adesso.
Spostare il vertice da Roma, precisa Scajola, non vuol dire esprimere sfiducia nei
confronti della polizia che non sarebbe in grado di far fronte allordine pubblico:
«Le forze di polizia hanno lavorato in condizioni di difficoltà mostrando assoluta
dedizione al fine di consentire lo svolgimento del summit. Ma si sono trovate di fronte a
qualcosa di nuovo, a qualcosa di molto diverso da quello successo a Göteborg dove cerano
20 mila manifestanti. A Genova ce nerano 200 mila e in mezzo a loro cerano i
violenti».
E la notte dellorrore alla scuola Diaz? E le teste dei vertici della polizia già
saltate? E le stesse critiche del ministro tedesco allo stato di diritto accantonate dopo
i fermi? Il ministro Scajola ripete quanto già detto in Parlamento: «Se ci sono stati
eccessi saranno puniti. Ma guai a confondere i due elementi, guai a confondere loperato
della polizia con chi a Genova è venuto solo per provocare disordini». E non si
sbilancia su altri provvedimenti, dopo quelli che hanno già colpito i tre funzionari
sollevati dallincarico: «Cè uninchiesta amministrativa, una
giudiziaria e quella avviata dal Parlamento. Alla fine di queste indagini avremo ulteriori
elementi».
In attesa, si pensa alla polizia globalizzata, ad una forza di intervento con organismi di
coordinamento a livello europeo. Precisa Scajola: «La polizia si è mossa bene a Genova,
ma come ha potuto. Dobbiamo essere attrezzati di fronte alle infiltrazioni violente nelle
manifestazioni». Invita a fare di più Schily: «Abbiamo messo le nostre informazioni a
disposizioni delle autorità italiane. A Genova abbiamo mandato poliziotti specializzati.
Adesso ci vuole un qualificato corpo unico europeo contro il Black Bloc».
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