La Repubblica 29 luglio 2001 Commissione
G8, è scontro ROMA - E' ancora muro contro muro fra i due poli per la commissione di indagine sui
fatti di Genova richiesta dall'Ulivo e negata dal centrodestra. Anche se a sera, una
dichiarazione «possibilista» del capogruppo Ds Violante - che invece la mattina aveva
lanciato un ultimatum alla maggioranza - in risposta al ministro Giovanardi aveva riaperto
una possibilità di dialogo. Dietro le quinte il lavoro diplomatico dei presidenti delle
Camere Pera (che venerdì aveva pranzato insieme a Berlusconi dopo l'intervento al Senato)
e Casini, che al telefono ha parlato più volte anche ieri con il premier che si trova
nella villa di Portofino e si è tenuto in costante contatto con Gianni Letta, sembrava
aver dato i primi frutti: una strada, ancora stretta e impervia, per riportare il
confronto in Parlamento con una commissione di indagine mettendo in secondo piano la
mozione di sfiducia, appariva percorribile. Una soluzione che sarebbe stata molto gradita
al presidente della Repubblica Ciampi, preoccupato per il discredito che rischia una
istituzione dello Stato come la polizia e per il danno di immagine recato all'Italia in
ambito europeo e testimoniato dalle manifestazioni di fronte alle nostre ambasciate. Però
l'ala più dura del Polo, in particolare An con La Russa e Fini, ma anche parte di Forza
Italia e Bossi («la violenza è interna alla sinistra, facciamo un'indagine su di
loro»), aveva fatto capire di non avere nessuna intenzione di trattare con l'Ulivo. Fino
a quando lo stesso Giovanardi - che evidentemente per i «falchi» del Polo si era spinto
un po' troppo in là sulla strada del dialogo - con un'ultima dichiarazione ha chiuso la
partita. |