La Repubblica 29 luglio 2001 Cortei a
Londra e Berlino
"Inchiesta sui pestaggi"
Gli agenti europei: "Metodi da dittatura"
STEFANIA DI LELLIS
Nelle piazze d'Europa la protesta non si spegne. Un migliaio di persone a Berlino,
diverse centinaia a Londra hanno manifestato anche ieri contro il governo e la polizia
italiani. Duri gli slogan e i cartelli: «Assassini, assassini», Berlusconi ritratto in
divisa da nazista. Precise le richieste: rilascio immediato degli antiglobal ancora in
carcere, dimissioni dei politici e dei funzionari responsabili dei pestaggi, creazione di
una commissione internazionale di inchiesta sulla repressione messa in atto a Genova.
In prima fila al corteo nella capitale tedesca - il secondo in tre giorni - c'era il
deputato verde HansChristian Stroeble, rientrato dalla Liguria dove ha incontrato i
tedeschi feriti o arrestati. «L'operato degli agenti italiani mi ha fatto tornare alla
mente i metodi delle dittature militari dell'America Latina. Le scene dell'irruzione nella
scuola Diaz erano simili a un massacro», ha detto, auspicando che il Parlamento europeo
avvii indagini al più presto.
La manifestazione si è svolta pacificamente, smentendo così i timori della vigilia,
sorti dopo che un posto di polizia in un quartiere sudorientale della città era stato
bersagliato con bottiglie molotov.
Ieri il ministero degli Esteri tedesco ha chiesto chiarimenti a Roma sul divieto di
ingresso per cinque anni in Italia che sarebbe stato imposto ai noglobal tedeschi espulsi
dopo gli incidenti. Sul numero in edicola domani di Der Spiegel vengono invece riportate
le critiche di molti parlamentari all'esecutivo Schroeder per l'espatrio negato alla
vigilia del G8 a diversi giovani ritenuti dei "duri". L'accusa: «Sono state
intaccate le libertà di opinione e manifestazione».
Anche a Londra niente scontri. Il presidio davanti all'ambasciata italiana si è sciolto
dopo un paio d'ore. Mentre i manifestanti scandivano slogan in italiano contro Berlusconi
e Bush - entrambi ritratti in divisa da Ss - un uomo arrestato nel capoluogo ligure e poi
rilasciato, Norman Blair, ha detto di essere stato «rapito e torturato dallo Stato
italiano». Ha aggiunto poi di essere meravigliato del fatto che il Foreign Office non lo
abbia ancora contattato: «Sono un cittadino britannico - ha sottolineato - picchiato e
detenuto illegalmente in un altro paese dell'Unione europea». Alcuni dimostranti si sono
diretti con tamburi e trombe verso Oxford Street: accerchiati dalla polizia si sono
sdraiati a terra, ma la "resistenza passiva" è durata poco.
Le critiche alla polizia italiana non arrivano solo dalle piazze. Da Londra hnno chiesto
«indagini indipendenti» sui fatti di Genova anche il presidente del Comitato ristretto
per gli Affari Esteri dei Comuni, Donald Anderson, e l'eurodeputato laburista Robert
Evans.
Un attacco durissimo è stato lanciato dal presidente del sindacato europeo di polizia, il
tedesco Hermann Lutz. «Sono profondamente colpito dal modo di procedere dei colleghi
italiani - ha detto alla tv Zdf - di fronte a quelle immagini, ho pensatro che si
trattasse di fatti avvenuti in una dittatura, nell'Europa dell'Est o a Cuba, non da noi,
nel centro dell'Europa». Lutz in particolare ha detto di essere rimasto scioccato vedendo
i reparti che marciavano compatti battendo con i manganelli sugli scudi: «Rituali del
genere - ha osservato - non appartengono a una polizia democratica». |