La repubblica 28 luglio 2001

L'Ulivo contro il governo
"Siete deboli e violenti"

BARBARA JERKOV


ROMA - Silvio Berlusconi dà il la. Altro che dibattito alto, sui contenuti politici del G8. L'Ulivo torna a reclamare con ancora maggior forza una commissione d'inchiesta, mentre Francesco Rutelli proprio ieri ha incontrato assieme a Piero Fassino i sindacati delle forze dell'ordine. «E' stato un ottimo incontro, ce ne saranno altri», commenta soddisfatto il leader del centrosinistra, al termine della lunga riunione. «Tutti siamo consapevoli che in nessun modo si deve creare un fossato tra chi difende le forze di polizia e chi difende il diritto a manifestare. Tutti noi difendiamo le forze dell'ordine, tutti noi difendiamo chi manifesta in modo non violento. Tutti noi critichiamo, senza alcuna ambiguità, chi pensi di aggredire le forze dell'ordine e tutti noi critichiamo comportamenti illeciti che, nel chiuso di una caserma, comportino violenze nei confronti di persone indifese».
Nell'aula del Senato, però, divampa lo scontro. «L'Italia esce da questa vicenda con declassamento evidente di immagine e di credibilità internazionale», dichiara Gavino Angius, parlando a nome dei Ds. «A Genova», dice il capogruppo della Margherita, Willer Bordon, «vi siete dimostrati deboli con i violenti e violenti con i deboli».
Di fronte all'inatteso affondo del Cavaliere, più di un senatore dell'Ulivo va da Giuliano Amato per chiedergli di prendere la parola. Del resto, l'ex premier ha già promesso che nel dibattito sulla sfiducia a Scajola, venerdì prossimo, interverrà. Stavolta però non c'è niente da fare. Amato è irremovibile, spiega che «non sarebbe opportuno...». Un silenzio che pesa e che provoca parecchi malumori. Ma tant'è, il Dottor Sottile se la cava con una battuta: «Berlusconi è anche il mio presidente, perché sono italiano...».
In compenso, torna a parlare Massimo D'Alema. A Palazzo Madama non c'è, ma quel riferimento del capo del governo ai vertici delle forze di sicurezza non può restare senza risposta. «Sembra quasi che Berlusconi attribuisca delle colpe a questi vertici...», osserva il presidente dei Ds. D'Alema insiste nella richiesta dell'indagine: «Di fronte a una città devastata, 500 feriti, a un morto è grave se in un paese democratico si nega all'opposizione il diritto di un'indagine parlamentare». Ma Berlusconi ha detto che vuole fare chiarezza... «E' proprio per fare chiarezza - risponde il presidente dei Ds - che abbiamo chiesto un'indagine parlamentare. Se Berlusconi non vuole occultare la verità, ci consenta quest' indagine, che rientra nei diritti elementari dell'opposizione».
Paola Balducci, responsabile giustizia dei Verdi, chiede alla magistratura di fare chiarezza sui fatti di Genova, e annuncia l'impegno dei Verdi per rendere più garantiste le norme di pubblica sicurezza. «A Genova», avverte l'esponente del Sole che ride, «si è assistito a una gestione dell'ordine pubblico che ha privilegiato il momento repressivo rispetto a quello preventivo. Ora tocca alla magistratura accertare eventuali responsabilità».
I senatori di Rifondazione Comunista si presentano in aula con la fascia nera in segno di lutto, parlando di «mattanze alla Videla e Pinochet». «Starei attento a parlare di "clima cileno"», avverte però Antonio Bassolino, «stiamo attenti a non apparire troppo con lo sguardo rivolto all'indietro». Luciano Violante mette in guardia tutti quanti. «Se il sistema politico si chiude», ammonisce, «c'è il rischio che la polemica e la protesta antiglobalizzazione divampino a settembre nelle scuole».