Manifesto 24 luglio 2001 Il
Gsf accusa e denuncia
Agnoletto scrive a Ciampi e querela
Berlusconi. "Perché nessuno ha fermato i black? I carabinieri ormai agiscono in
totale autonomia"
A. BO. - GENOVA
Una lettera al presidente della Repubblica e una denuncia a Silvio
Berlusconi. Vittorio Agnoletto e il Gsf reagiscono alle dichiarazioni del
presidente del consiglio che ha parlato di collusione tra le tute nere e il Gsf. La
denuncia, per calunnia e diffamazione, è partita ieri insieme con l'invito a Ciampi a
essere "garante della verità e della giustizia sui fatti di Genova", chiedendo
al presidente un incontro al più presto. E per oggi sono previste manifestazioni in tutta
Italia nelle piazze che le singole organizzazioni locali sceglieranno. A Genova si terrà
un sit in in piazza De Ferrari, a partire dalle 17. Vittorio Agnoletto si presenta alla
conferenza stampa per annunciare le iniziative di oggi con il volto tirato e l'aria
stanca. Ma bastano un paio di domande perché la sua voce si alzi di nuovo nel tono: le
domande sono quelle che molti si sono posti durante e dopo i disordini e le cariche di
polizia del 19 e del 20 luglio. Perché non c'era un servizio d'ordine a impedire
l'infiltrazione dei black blockers? "Qui bisogna mettersi d'accordo" dice
Agnoletto: "un elemento innovativo di questo movimento è l'elemento pacifico e non
violento. Non vogliamo introdurre violenza né verso le cose né verso le persone e
vogliamo che le forze dell'ordine facciano il loro dovere che non è quello di aggredire i
cortei. Come tenere lontani i violenti? Con la netta distinzione politica e con le mani.
Come abbiamo fatto anche sabato cercando di disarmarli. E' grave chiedere in uno stato di
diritto a dei cittadini perché non si sono armati per difendersi da un altro gruppo di
persone". Del resto, il corteo del 19 era sfilato nella massima tranquillità, senza
bisogno di nessun servizio d'ordine. Il motivo è semplice: "Non c'erano né le tute
nere né la polizia. Certo, adesso c'è una riflessione all'interno del movimento perché
non si può organizzare una manifestazione dove la gente prende botte da una parte e
dall'altra. Ma non possiamo cadere in una logica sudamericana in cui ci si deve difendere
anche da chi dovrebbe garantire l'ordine e la democrazia".
Ma la preoccupazione di Agnoletto va oltre: "Ci segnalano che i carabinieri
all'interno della Fiera stanno facendo strani caroselli con le jeep inneggiando alla
vittoria. Questo corrisponde a una segnalazione riservata che ci sia una segnata autonomia
dell'arma dei carabinieri rispetto ad altre istituzioni. E non solo a Genova". Sono
parole pesanti, che devono essere spiegate e approfondite: "Ci vengono segnalati casi
di persone fermate e arrestate in diverse parti dell'Italia - continua Agnoletto - e a
farlo sono i carabinieri. Ci sono stati dei contatti istituzionali da cui emerge che i
carabinieri in base alla nuova legislazione hanno una larga autonomia che stanno usando in
termini puramente repressivi. La politica deve riprendere il suo ruolo e rispondere di
quello che è successo sabato".
E su quello che è successo sabato, sul perché dell'irruzione selvaggia nella scuola si
continuerà a discutere ancora per molto: "Una delle moivazioni che ipotizziamo sui
fatti di sabato sera, ma siamo solo a livello di ipotesi - precisa Agnoletto - è anche la
famosa cassetta che abbiamo presentato alla Sette. Vi si evidenziava la presenza di
forze vestite come blocco nero in mezzo a forze dell'ordine. Non è passata neanche un'ora
e mezza dalla presentazione di quel filmato che è scattato quel blitz. E nella
ricostruzione dei fatti delle forze dell'ordine non c'è coerenza: nessuno ha assistito
all'accoltellamento del poliziotto. Poi dicono che era preparato da ore. Ecco, queste cose
dovrebbero essere spiegate da Scajola".
E intanto appare ormai certo che tra le tute nere non ci fossero solo anarchici. Tra di
loro, insieme a giovanissimi scesi in piazza solo per fracassare vetrine, anche neonazisti
europei e italiani. La presenza di elementi di Forza nuova non sarebbe passata
inosservata e questo porta alla mente un episodio accaduto poco dopo l'ultima grande
riunione del Gsf alla sala Germi. In un bar vicino vedemmo un uomo con la maglia
nera dei forzanovisti e un curioso portachiavi a forma di fascio. Un caso. Ma fuori,
sparsi tra i vicoli, ne vedemmo altri e tutti riconoscibili per i tatuaggi, abbigliamento
e taglio dei capelli. Erano giorni confusi in cui, tra la miriade di poliziotti camuffati
e di agenti dei servizi in giro per la città, si faceva fatica a notare le presenze
incongrue. Ma cosa ci facevano lì? Che ruolo hanno avuto nel preparare gli scontri di
venerdì e sabato?Scontri che, non c'è bisogno di ricordarlo, hanno causato la morte di
Carlo Giuliani. Domani ci saranno i funerali, alle 10, al cimitero di Staglieno. "Ho
parlato con il papà di Carlo - conclude Agnoletto - e parteciperemo anche noi del Gsf al
funerale. Senza bandiere e senza striscioni perché non vogliamo trasformare questo
funerale in una manifestazione. Ma ci saremo anche noi".
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