Corriere della sera 6 agosto 2001
|
|
«Siamo a
disagio, ora basta processi sommari»
I carabinieri: senza
serenità sarà difficile affrontare la piazza al vertice Fao. Gli agenti: umiliati dai
politici
- ROMA - Poliziotti e carabinieri non vogliono più subire «processi sommari». Si
sentono isolati, abbandonati a se stessi, «umiliati» dallatteggiamento delle forze
politiche dopo la guerriglia di Genova. E il timore di dover affrontare un eventuale
«autunno caldo» nelle piazze in queste condizioni li spinge a lanciare lallarme. I
loro sindacalisti condividono i dubbi del governo sulla effettiva possibilità di evitare
altri scontri durante il vertice della Fao: ritengono che le frange più violente dei
contestatori siano pronte a sfruttare qualsiasi «palcoscenico» pur di scatenare gli
scontri nelle strade.
«NUOVI INCIDENTI» - «E possibile che lappuntamento di novembre a Roma sia
accompagnato da nuovi incidenti», ammette il generale Maurizio Scoppa, presidente del
Cocer dei carabinieri. E Filippo Saltamartini, segretario del Sap, il sindacato più
rappresentativo, insieme con il Siulp, della polizia, è esplicito: «Siamo
preoccupatissimi, è inutile nasconderlo. Se la politica non fa un passo indietro,
riappropriandosi del suo ruolo di mediazione dei conflitti sociali senza incitare da una
parte o dallaltra, se non la smette di utilizzare le piazze per i propri conflitti,
non cè dispositivo di ordine pubblico che tenga. E io non faccio distinzioni: metto
maggioranza e opposizione allo stesso livello, le responsabilità sono di entrambe». Lo
scontro tra i Poli sullopportunità o meno di trasferire altrove lincontro sui
problemi dellalimentazione previsto a Roma non interessa i rappresentanti sindacali
di polizia e carabinieri. Che però allargano lorizzonte delle loro preoccupazioni
alle eventuali manifestazioni per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro italiani,
primi tra tutti quelli di Sanità e Trasporti: «Il problema non è vertice Fao sì,
vertice Fao no. Il problema è che deve finire laggressione contro le forze di
polizia», è laccorato invito del generale Scoppa. «Nessun carabiniere si
rifiuterebbe, ovviamente, di compiere il proprio dovere - aggiunge il presidente del Cocer
dellArma - ma la mancanza di serenità potrebbe influenzare negativamente le forze
dellordine. Molti sottolineano gli scopi diversi di questo vertice della Fao
rispetto al G8, ed è vero. Ma questo è un fatto irrilevante per chi vuole provocare
incidenti».
«FUNZIONARI IN FUGA» - Se i sindacalisti dei carabinieri incitano i politici a
schierarsi apertamente dalla parte di chi deve garantire il rispetto della legge, i loro
colleghi poliziotti non mancano di osservare che le tensioni e le delusioni dopo la
battaglia di Genova rischiano pure di provocare larghi vuoti negli organici direttivi del
Corpo. «Non si può prescindere dal fatto che da quei fatti, che hanno anche avuto leffetto
di accentuare lesodo dei funzionari, lunico risultato che i politici sono
riusciti a conseguire è stato quello di aver realizzato un processo alla polizia, che è
stata fortemente umiliata. E adesso è necessario un po di tempo per riacquistare le
motivazioni», sottolinea Saltamartini. Che poi aggiunge: «Certo, gli errori di Genova
serviranno. Ma il problema vero, nella situazione attuale, è che qualunque funzionario,
anche se applica la legge, sa che potrà essere oggetto di feroci critiche, potrà essere
trasferito e punito. E questo in Italia non si è mai verificato. Non è mai successo che
la polizia sia stata lasciata allo sbando...».
|
Flavio
Haver |
|