Corriere della sera 3 agosto 2001
IL
NUMERO UNO DELLO SCO
Gratteri: ci sono stati
eccessi, ma nessuno li ordinò
- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
GENOVA - Francesco Gratteri è il direttore del Servizio centrale operativo della polizia.
La notte fra il 21 e il 22 luglio cera anche lui davanti alla scuola Diaz e ieri il
procuratore aggiunto di Genova, Francesco Lalla, ha voluto mettere a verbale la sua
versione interrogandolo per più di tre ore.
Dottor Gratteri, la polizia è sotto accusa per la perquisizione di quella notte. Si è
parlato di violenze gratuite, soprusi .
«Lintervento è stato sicuramente troppo energico. E degli eccessi probabilmente ci
sono stati. Qualcuno, a livello singolo, può aver fatto delle fesserie o essersi
abbandonato a episodi di esagerazione gratuita. Ma di sicuro non si può parlare di unazione
di massa né si può dire che è stata richiesta dal vertice».
Lei dovera quando cè stata lirruzione?
«Ero allesterno. Sono entrato dopo, quando era già tutto successo. Non ho
assistito direttamente a nessuna scena di scontri allinterno della scuola. Ho già
detto tutto al magistrato. Stanno indagando e io credo che sia giusto lasciarli lavorare
in pace e offrire la nostra collaborazione. Siamo i primi a voler far chiarezza».
Tutti dichiarano di voler far chiarezza e ognuno scarica le responsabilità su altri
«Io non scarico nessuno. Se qualcuno davanti a me commette un illecito sono io il
primo a cacciarlo».
Dunque ci sono episodi già denunciati di comportamenti anomali?
«A me personalmente non risulta. E ovvio che qualcosa di anomalo è successo,
ma si sta indagando. Da quel che mi hanno detto anche la resistenza è stata lunga,
organizzata e accanita. Non credo che sia possibile, come dice qualcuno dei ragazzi, che
dentro la scuola dormissero tutti quando è stata fatta lirruzione. E stato
tale il frastuono fatto per superare la resistenza fuori, fra lanci di bottiglie, pietre e
cancelli sbarrati, che la gente si è svegliata anche nei condomini di fronte».
Limmagine della polizia è quantomeno compromessa da questa storia.
«Non siamo criminali. Per me è davvero amaro continuare a vedere in televisione
scene di anziani picchiati. Però è anche amaro vedere scene di violenze organizzate
contro uomini in divisa. La nostra controparte, in quei giorni, si è camuffata,
distribuita a sciame nei cortei. Cè qualcosa che non funziona: cè qualcuno
che la controparte lha non dico favorita ma di sicuro tollerata. Le indagini sono da
approfondire su tutti i campi».
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Giusi
Fasano |
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