La Stampa
Sabato 28 Luglio 2001
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Il procuratore Lalla: ho già i primi
elenchi
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inviato a GENOVA
P ROCURATORE Lalla, stamani (ieri mattina, ndr) lei ha proceduto a un sopralluogo
nelle scuole di via Cesare Battisti?
«E’ stato un sopralluogo informale, volevo rendermi conto dei luoghi. In queste ore
abbiamo sollecitato alla polizia giudiziaria molte richieste d’indagine. Per esempio,
ho chiesto l’acquisizione delle piantine degli edifici oltre che di procedere ai
rilievi fotografici e video. Al titolare del cantiere - come sapete nella scuola vi erano
dei lavori in corso - ho chiesto di procedere con la ricognizione di tutti i materiali
scomparsi, e di farci avere l’elenco delle cose che non ci sono più».
L’inchiesta sulle perquisizioni alle scuole Pertini e Diaz sembra marciare spedita.
Quando inizieranno gli interrogatori?
«Intanto, ho ricevuto l’elenco dei dirigenti e dei funzionari di polizia presenti
nel corso della perquisizione - sono 12, 13 nomi - mentre ancora non abbiamo avuto l’elenco
di una settantina di agenti che hanno proceduto alla perquisizione. Presto, prestissimo,
sentirò i dirigenti e i funzionari di polizia».
In qualità di testimoni, di persone informate dei fatti o in qualità di indagati?
«Bella domanda. Le risponderò così: come sa, noi abbiamo deciso di aprire un fascicolo
contro ignoti, anche se non l’abbiamo fatto ancora materialmente, per abuso d’ufficio
e lesioni. Poi abbiamo avuto l’elenco dei primi nominativi di dirigenti e funzionari
di polizia. Dunque, li sentiremo come testi. Ma se gli interrogatori dovessero andare in
una certa direzione... inviterei i testi a nominare i propri avvocati, gli comunicherei
che da quel momento devono ritenersi indagati, contestandogli il reato».
La procura vuole accertare anche cosa è accaduto alla caserma del reparto mobile di
Bolzaneto dove, secondo diverse testimonianze, i fermati sarebbero stati picchiati da
forze di polizia che inneggiavano al nazifascismo. Avete già acquisito una documentazione
su quello che è accaduto?
«Anche in questo caso è stato aperto un fascicolo contro ignoti. Non mi risulta che sia
stato fornito un elenco di funzionari e agenti presenti nella caserma».
67 dei 93 fermati durante la perquisizione alle scuole Pertini e Diaz, e 17 poliziotti
sono stati medicati in ospedale. Ci sono i referti medici che documentano le percosse...
«Questo è quello che emerge. Noi abbiamo acquisito i referti medici, si tratterà adesso
di capire, di valutare. Sa, teoricamente la violenza dello Stato è lecita nei casi in cui
è una reazione a un’altra violenza. Dobbiamo capire se effettivamente chi si è
trovato nella scuola è stato vittima di violenza, di percosse da parte dei poliziotti».
Non dà per scontato che nella scuola vi siano stati episodi di violenza? E il sangue
sulle pareti?
«È in accorso un accertamento mirato per verificare se le lesioni refertate ai
manifestanti siano state procurate nella scuola Pertini o nella caserma del reparto mobile
di Bolzaneto».
È la prova del dna sulle tracce di sangue lasciate dai ragazzi?
«No. Si tratta di una circostanza specifica».
Sentirete anche i ministri dell’Interno, Claudio Scajola, e quello della Giustizia,
Roberto Castelli?
«E perché? Per il momento non è previsto che siano sentiti».
Ma è vero che indagherete anche i responsabili del Genoa Social Forum?
«Noi abbiamo acquisito l’atto giuridico redatto dalle due parti, la Provincia e il
Gsf, per l’affidamento di alcune strutture».
Procuratore Lalla, cosa è successo a Genova, nei tre giorni del G8?
«Non è certo compito nostro esprimere un giudizio su come è stato gestito l’ordine
pubblico Noi dobbiamo accertare se singoli esponenti delle forze di polizia hanno commesso
dei reati. Dobbiamo capire se, ripeto, è stata esercitata una violenza per reagire a un’altra
violenza».
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