Manifesto 27 luglio 2001

Giovani fimmini no global
Parla Bentivogli, responsabile degli under 24. Qualcosa si muove nella Cisl
LO. C.

"Ci sembrava scontato aderire, in vista del G8, al Genoa social forum. Pensiamo che il movimento che è nato abbia molti meriti. I riflettori sono puntati oggi come non mai sulle questioni internazionali e questo è un grande risultato". Non ha ripensamenti Marco Bentivogli, responsabile nazionale dei giovani metalmeccanici Fim-Cisl. A Genova c'era con lo striscione, insieme ai suoi giovani compagni ma anche a più maturi militanti e dirigenti della Fim e della Cisl: hanno aderito la Fim della Brianza e l'intera Cisl di Vicenza e di Ancona. Marco si sfoga, è arrabbiato per le aggressioni della polizia: "Siamo rimasti sconvolti per l'assassinio di Carlo Giuliani a opera delle forze dell'ordine. Comunque la si pensi, quando si spara in una manifestazione, si uccide un ragazzo di 23 anni, gli si passa sopra con la jeep, credo che i commenti siano inutili". E racconta le cariche della polizia, i candelotti, tutto contro i manifestanti pacifici: "Pestavano chiunque, tranne i Black bloc, i violenti erano gli unici che avevano il pass per girare liberamente a Genova".
Ma soprattutto, Marco Bentivogli parla una lingua che richiama la cultura fondativa della Fim: "Anche noi dobbiamo rafforzare l'attività internazionale del sindacato che avrebbe tante potenzialità: pensate a quanto potrebbe fare la Cisl internazionale con i suoi 160 milioni di associati nel mondo. E invece non abbiamo nessun potere contrattuale nei confronti delle multinazionali. L'internazionalizzazione del sindacato resta sulla carta. Abbiamo l'euro, l'Europa determina le politiche quotidiane, la vita di ogni singolo lavoratore e la Federazione europea dei metalmeccanici non conta niente". Aggiunge Marco, critico non soltanto con la sua organizzazione ma con l'intero sindacato confederale: "Hanno il fiato corto le dichiarazioni di Cofferati, che rimarcano la nostra storia. Qualche lezione è il caso che iniziamo a prenderla quando dobbiamo rinnovarci. Ci sono degli appuntamenti in cui le assenze sono veramente ingiustificate".
Ma Marco Bentivogli è arrabbiato anche con i media, e la riduzione della straordinaria manifestazione di Genova a uno scontro di piazza tra le forze di polizia e "200 delinquenti": "Questo movimento deve ripartire, ma oggi più che mai è necessaria una stampa e dei media veramente liberi. E non quelli che abbiamo oggi che inseguono il sangue senza capire che alla fine lo determinano".
L'organizzazione nazionale dei giovani Fim non è l'unica struttura cislina che ha aderito alla manifestazione e alle iniziative del G8. E non è l'unica ad aver avviato una riflessione sui fatti di Genova. La Fim di Milano e della Brianza esprime cordoglio alla famiglia di Carlo, critica duramente "gli atti di violenza di alcune centinaia di manifestanti" e aggiunge: "Quanto accaduto sabato notte, con l'intervento nella sala stampa del Gsf e nella scuola adibita ad accoglienza non possono che lasciare sgomenti". Il comunicato difende "la libertà di esprimere il dissenso", critica le conclusioni del G8 e rivendica l'istituzione "della Tobin tax e la riforma delle sedi e degli strumenti sovranazionali". E conclude ribadendo che la globalizzazione "ci coinvolge", dunque "è decisivo che in ogni ambito si sviluppino forti iniziative sindacali".
Sulla stessa lunghezza d'onda il documento della Cisl delle Marche, sia per quanto riguarda la critica alla violenza che agli esiti del G8. La Cisl marchigiana spera nel lavoro della magistratura e denuncia il grave episodio di Ancona, dove a 130 manifestanti greci è stato impedito di sbarcare nel nostro paese.