Corriere della sera 31 luglio 2001
LINTERVISTA
/ Il ministro delle Comunicazioni (An): condivido lappello del Presidente, il suo
invito a fare chiarezza è generale e generico
Gasparri: stabilire se un
poliziotto ha dato tre o quattro manganellate? Un dettaglio
«Gli agenti sono stati
applauditi dalla gente. Vergognosa la criminalizzazione fatta dai Ds»
- ROMA - «Lappello del presidente Ciampi è condivisibile. Ma non centra
niente con le mosse politiche della sinistra. A partire dalla mozione ipocrita presentata
dal diessino Luciano Violante». Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni e
dirigente di An, legge nelle parole del Capo dello Stato «un invito generale e generico a
fare luce». Considera «vergognosa» quella che definisce «la criminalizzazione delle
forze dellordine» e sfida i diessini a «pronunciarsi sulloperato della
polizia a Genova».
Il presidente Carlo Azeglio Ciampi chiede di fare luce sui fatti di Genova. Per il
centrosinistra ciò equivale a dar vita al più presto a una commissione dindagine.
E daccordo?
« Il Presidente ha dimostrato ancora una volta di parlare in modo assennato e
prudente. Ma il punto sono i continui errori politici del centrosinistra. Prima presentano
una mozione di sfiducia contro il ministro Scajola, poi chiedono una commissione di
inchiesta. Mi pare che sul quel versante manchi la coerenza».
In che senso?
«Se i diessini chiedono le dimissioni del ministro Scajola, vuol dire che contestano loperato
della polizia. Eppure Violante non dice una parola sui funzionari presenti a Genova, come
il capo della Ucigos, Arnaldo La Barbera o il funzionario Roberto Sgalla. Forse perché
sono uomini a lui vicini. Sgalla, per esempio, era persino segretario del Siulp, il
sindacato di polizia ed è stato consulente dellAntimafia non certo per mia
intercessione».
Qui, però, si sta discutendo su due cose: fare luce sugli abusi delle forze dellordine
a Genova e individuarne i responsabili.
« Daccordo, si faccia luce su queste cose. Per me sono questioni di
dettaglio. Possiamo anche stabilire se un poliziotto ha dato quattro manganellate anziché
tre. Ma non è questo il punto chiave».
Qual è allora?
«E la contiguità, la copertura fornita dalla sinistra alle violenze dei
manifestanti. A Genova non cerano solo pochi delinquenti vestiti di nero. Le
immagini delle tv hanno mostrato chiaramente che alcune centinaie di manifestanti di
"rito agnolettiano" spaccavano le vetrine. E mi risulta che nella sede del Genoa
Social Forum sono stati trovati bastoni e picconi. E questi non li hanno portati certo i
boy scout. Perché Agnoletto non ha detto nulla? Poi andiamo anche a vedere da chi sono
finanziati i violenti, quali amministrazioni comunali danno i soldi ai centri sociali.
Ecco quale deve essere il campo dindagine della commissione».
E i feriti, le centinaia di denunce, le proteste delle organizzazioni non violente?
«E ora di finirla. LItalia non è il Cile di Pinochet. Lo sa che i poliziotti
di ritorno da Genova sono stati applauditi negli autogrill? La città è stata messa a
ferro e fuoco: ora la sinistra protesta contro il ministro dellInterno, ma i
diessini sono rimasti in dubbio fino a venerdì sera, il giorno degli incidenti, se
partecipare o no al corteo anti-G8».
Resta la domanda sulla condotta delle forze dellordine .
«Ci sono stati degli errori di conduzione? Forse il vice capo della polizia Andreassi ha
scontato la sua mancanza di esperienza diretta sul campo. Ma ripeto, se si faranno tutti
gli approfondimenti del caso, si scoprirà che a fronte di dieci errori compiuti da
funzionari di polizia, ci sono cinquecento reati commessi da esponenti di spicco della
sinistra».
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Giuseppe
Sarcina |
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