Corriere della sera 30 luglio
L’INTERVISTA

Parla il medico: mai visti tanti feriti e tutti giovanissimi

Il primario del Pronto Soccorso: non abbiamo denunciato alcuni dei dimostranti

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
GENOVA - «I ragazzi della scuola Diaz? Sono stati picchiati a sangue». Loro, come tutti gli altri in quei due giorni. «Poliziotti, carabinieri, dimostranti. Sono arrivati a centinaia, massacrati dalle botte».
Il primario del pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Genova, Roberto Paparo, non ha dubbi. «E’ stato un massacro. Una cosa così non l’avevo mai vista in vent’anni e più di lavoro in reparto». Per tre giorni non si è mai mosso dalle corsie della sua divisione, principale centro di accoglienza dei feriti delle manifestazioni anti G8.
Allora professore: è vero che i ragazzi arrivati sabato notte presentavano ferite riportate durante gli scontri in corteo di venerdì e sabato pomeriggio? O non piuttosto durante il blitz notturno alla Diaz?
«Pensare che quelle ferite fossero di molto precedenti al ricovero è a dir poco una follia. Le ferite erano recenti, recentissime. Era fin troppo chiaro, bastava guardare il sangue».
Quanti giovani sono arrivati quella notte?
«Almeno una quarantina. E tutti con le stesse lesioni. Traumi toracico-addominali e alla testa, fratture multiple agli arti e alle costole. Inequivocabile: sono stati picchiati. Venerdì abbiamo medicato 105 persone in tre ore, sabato pomeriggio 75».
Venerdì erano poliziotti, carabinieri, manifestanti.
«Tutti giovanissimi, anche i poliziotti e i carabinieri, tanto che ho avuto l’impressione che venerdì, in prima linea tra le forze dell’ordine, ci fossero soltanto ragazzi con poca esperienza. Avevano ferite profondissime procurate da sassi, vetri. Sabato invece sono stati medicati quasi esclusivamente dimostranti».
Alcuni ragazzi hanno raccontato che polizia e carabinieri sequestravano i referti medici ai feriti. Voi avete rilasciato a tutti la documentazione medica?
«A tutti. Referti e radiografie. Perché dopo le prime cure si potessero rivolgere ai loro medici. Dirò di più. Visto il clima, in qualche occasione abbiamo chiuso un occhio».
Vale a dire?
«Abbiamo lasciato andare via alcuni dimostranti senza segnalare la loro presenza alle forze dell’ordine. Erano i feriti meno gravi e i ragazzi meno scalmanati».
La procura ha chiesto ai carabinieri di acquisire tutti i referti delle persone medicate in quei giorni?
«Che vengano a prenderli, li sto aspettando. Forse l’acquisizione avverrà domani (oggi per chi legge, ndr )».
Tensione tra antiglobalizzatori e poliziotti nel pronto soccorso?

«Mai. Per evitare che si incontrassero abbiamo attivato entrate differenti. Precauzione inutile. Molti poliziotti ci hanno aiutato a spingere le barelle dei manifestanti. In fondo, erano ragazzi della stessa età».
Davide Gorni