Manifesto 25 luglio 2001CITTA' IN MARCIA Nel pomeriggio in migliaia a Brescia, Bergamo, ma anche a Vimercate, a Lodi, a Sondrio, e poi ancora - in serata - a Torino e a Milano. Nel capoluogo Piemontese in migliaia, tra associazioni, sindacati, esponenti politici, partiti e comuni cittadini hanno riempito piazza Arberello, nonostante il sindaco avesse dichiarato al Tg3 della sera che "a cose ambigue come questa non partecipo". Alcuni giovani con pennarelli colorati hanno raccolto su lenzuola bianche le testimonianze di quanti la scorsa settimana hanno partecipato alle manifestazioni del capoluogo ligure. E poi Milano dove in centomila si sono radunati in piazza Duomo, dopo la manifestazione grandissima di Lunedì. La Lombardia ha riposto in modo massiccio e partecipato come non si vedeva da anni all'appello del Genoa Social Forum. Stavolta nel capoluogo lombardo non era previsto un corteo, ma una assemblea aperta a tutti con filmati e testimonianze dirette di chi era a Genova e ieri ha lasciato il carcere di Pavia. Ma il numero sterminato di persone, che ha fatto strabordare la piazza principale, in tardaserata ha convinto gli organizzatori a comporre un corteo che sfilasseper la città. (La manifestazione si è tenuta troppo tardi per noi, ci scusiamo, ma una cronaca dell'avvenimento sarà sicuramente presente sul giornale di domani). IN 1.000 A PADOVA Si sono ritrovati in mille ieri pomeriggio davanti alla prefettura di Padova. Giovani di sinistra, dei centri sociali insieme a tanti cattolici e pacifisti di Lilliput con le mani dipinte di bianco. Sulle transenne poste davanti all'ingresso di palzzo Santo Stefano, sede della prefettura e della provincia, i manifestanti hanno appeso un striscione con la scritta "Assassini". Un'iniziativa che non è piaciuta a don Albino Bizzotto dei Beati i costruttori di pace. La giornata si è conclusa pacificamente con un lungo e ordinato corteo che ha sfilato per le via del centro cittadino. TRIESTE CALOROSA Il Comune di Trieste considerava "dubbia" l'iniziativa. Ma 6.000 persone hanno dato vita a un pacifico corteo dominato da un silenzio rotto solo dalle note di "Also sprach Zaratustra" e dalla parola "Vergogna". Oltre agli organizzatori, giovani e pacifisti, anche tantissima gente mai vista in piazza, gente ancora in tenuta "da spiaggia", famiglie intere, persino gente che ha votato Forza Italia. Il corteo, che dalle sei e mezza ha sfilato per due ore- per concludersi con un sit in davanti alla prefettura è stato aperto da una delegazione di rappresentanti dell'Ulivo, del Prc, dei Verdi e molti dei Ds. Negozi aperti e molti applausi al passaggio dei manifestanti. 5.000 A PALERMO Cinquemila per le strade di Palermo. Da piazza Castelnuovo hanno sfilato fino alla prefettura per manifestare "contro un goveno cileno che pretende di mettere insieme gli estremisti provocatori e i pacifici". IL SANGUE DI ANCONA In duemila in piazza Roma e poi giù fino a corso Garibaldi. Ad aprire il corteo ragazzi con le magliette tinte di vernice rossa - il sangue versato a Genova - attaccate alla fine sul portone della prefettura. BRESCIA BLU In settemila hanno sfilato anche per le strade di Brescia. Grandissimo lo spezzone
della Fiom, che ha avuto uno dei suoi delegati picchiato ferocemente dalle forze di
polizia durante le giornate di Genova. Molti studenti ma, appunto, tantissimi operai che,
tornati da lavoro, non hanno tolto la loro tuta blu ma filato con essa. Al loro fianco
pure moltissimi immigrati. |