GENOVA «Prima finiremo di sentire i dirigenti e i funzionari che
fanno parte del gruppo di persone che hanno partecipato alloperazione della scuola
Diaz, poi valuteremo la forma di deposizione dei singoli agenti. Andrò avanti fiducioso
sulla possibilità di arrivare a una ricostruzione che alla fine regga. Per ora si può
parlare di un abbozzo. Reticenze? Fino a quando non avrò in testa una ricostruzione degli
avvenimenti non posso individuare reticenze. Non è detto che ci siano due verità così
rigidamente contrapposte tra la versione della polizia e quella dei fermati».
Il procuratore aggiunto Francesco Lalla, titolare dellinchiesta
sulla notte dei manganelli, ha cominciato ieri gli interrogatori dei testimoni
«eccellenti», tra cui Gianni Luperi, il vice del prefetto Arnaldo La Barbera,
responsabile dellufficio di prevenzione del Viminale, e Vincenzo Canterini,
comandante del reparto mobile di Roma, sentito, a quanto sembra, sia in mattinata che nel
pomeriggio. Gli interrogatori proseguiranno oggi. Tutti i giovani che alloggiavano nella
scuola erano già stati sentiti dal gip e un ferito inglese, il giornalista che si trovava
fuori delledificio al momento dellirruzione, era stato interrogato dal pm.
Intanto il gip Massimo Todella ha respinto la richiesta di incidente probatorio presentata
da un avvocato del Gsf relativa ai referti dei 16 poliziotti rimasti feriti. Difficile
qualsiasi accertamento, dato che le lesioni erano tutte guaribili in 8, massimo 10 giorni.
Praticamente impossibile anche la ricostruzione degli avvenimenti, su richiesta di un
altro legale del pool, in quanto quasi tutti i 78 stranieri che si trovavano nella scuola
sono tornati a casa, per lo più espulsi.
Ma chi ha deciso il blitz di sabato notte?
Secondo indiscrezioni, sarebbe stato il risultato di una riunione in questura cui
avrebbero partecipato il questore di Genova Francesco Colucci, il dirigente della Digos
Spartaco Mortola, e soprattutto i massimi vertici della polizia: il prefetto Arnaldo La
Barbera, responsabile dellufficio di prevenzione del Viminale, il suo vice Gianni
Luperi, il direttore dello Sco, Franco Gratteri, e Ansoino Andreassi vicecapo della
polizia.
Procuratore Lalla, sentirà anche il prefetto La Barbera e il questore
Franco Gratteri?
«Se ritenete che fossero presenti la notte di sabato...».
Avete ricevuto il rapporto dei superispettori?
«No, li abbiamo sentiti, ma la relazione conclusiva deve essere prima consegnata al loro
referente».
Chi ha gestito loperazione, la questura?
«E stata gestita allinterno della questura genovese».
Chi cera?
«Non posso dirlo».
Si può ricostruire una cronologia degli eventi?
«Lirruzione si basa su un antefatto, ovvero unaggressione ad auto della
polizia che passavano nella zona. Rientrate in questura, le due pattuglie hanno riferito lepisodio,
che ha fatto presumere che nella scuola si potessero nascondere persone legate allarea
violenta dei manifestanti. Unipotesi verificata dal responsabile della Digos, con un
sopralluogo, e ritenuta quindi attendibile».
Un sopralluogo o un contatto con un infiltrato? Alla domanda il
magistrato non risponde.
Che cosa è accaduto in seguito?
«Si riteneva fossero presenti nelledificio manifestanti non pacifici che avevano
partecipato alle devastazioni e al saccheggio. In base allarticolo 41, che consente
alla polizia di intervenire autonomamente senza lautorizzazione del magistrato, è
stata decisa una perquisizione e sono state trovate armi e bottiglie incendiarie, anche
queste per legge considerate armi».
Ha visto le auto ammaccate?
«Credo a quello che mi ha detto la polizia, non ho motivo di dubitare».
La polizia ha sostenuto che le ferite riscontrate sui giovani erano
precedenti allirruzione. La Diaz funzionava come ospedale per i manifestanti?
«Non posso rivelare il contenuto delle testimonianze».
Tra la sassaiola contro le auto e lirruzione sono trascorse più
di quattro ore. Cè stato il tempo perché i black block abbandonassero ledificio.
«Certo, potevano andarsene. O arrivare».
E vero che alcuni poliziotti presenti nella scuola sarebbero
stati allontanati dai loro stessi dirigenti? Anche a questa domanda il magistrato non
risponde.
E sempre ieri, alcuni avvocati si sono rivolti al tribunale del
riesame per ottenere la scarcerazione dei loro assistiti, presunti black-bloc. Per quanto
riguarda linchiesta sullomicidio di Carlo Giuliani, ucciso in piazza Alimonda
da un colpo di pistola sparato da un carabiniere ferito, una perizia ha stabilito che lestintore
raccolto dal giovane presumibilmente per scagliarlo contro la jeep dei militari non faceva
parte della dotazione dellauto. Lipotesi era stata suggerita da alcune
sequenze fotografiche risultate parziali rispetto a quanto accaduto: lestintore era
stato rubato da un vicino distributore, lanciato contro la camionetta e rigettato fuori
dai carabinieri, quindi afferrato dal giovane Giuliani, prima di cadere fulminato da una
pallottola. |