La Stampa
Lunedì 30 Luglio 2001
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La Loggia: rinuncino alla sfiducia solo
così ripartirà un confronto
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ROMA
Ministro La Loggia, Rutelli sul nostro giornale vi offre questo patto: voi dite
sì" allindagine, e lUlivo sospende la mozione di sfiducia.
«La verità è che loro si sono resi conto di aver fatto un passo falso, proponendo due
cose - la mozione e lindagine - che sono antitetiche come capirebbe anche un
bambino. Se si chiede la sfiducia, infatti, si dà già per accertata una responsabilità
politica prima ancora di fare unindagine. E evidente che ora non sanno come
uscire da questo pasticcio. Non solo, hanno un altro problema...».
Quale?
«La difficile composizione tra due impostazioni contraddittorie, quelle, per
semplificare, di Violante e Rutelli. Violante, infatti, ha detto cose gravissime. In
Parlamento ha chiesto se il governo avesse dato un indirizzo politico alle forze dellordine.
Quando lho sentito fare quelle affermazioni mi sono detto: questo è Berija. Non oso
nemmeno immaginare uno Stato democratico in cui un governo dà un indirizzo politico alla
polizia. Quello che il capogruppo Ds ha sostenuto mi sembra di una gravità enorme che la
dice lunga su qualche principio non democratico che ancora alligna in una parte importante
dei Ds. Ma Violante ha detto anche altro. E cioè: o fate come vogliamo noi, o scendiamo
in piazza. Una minaccia che non rientra nemmeno questa nei canoni democratici».
Violante è lala dura, lei dice, ma Rutelli?
«Lui rappresenta lala più morbida e tenta unoperazione di recupero rispetto
alla situazione in cui lUlivo si è cacciato, ma lo fa con strumenti che non sono
realmente convincenti. LUlivo, per essere credibile, dovrebbe fare un gesto
unilaterale, ritirando la mozione e mettendosi così sulla strada della ragione. Non può,
invece, chiedere a noi di concordare un pasticcio. Insomma, se Rutelli vuole rappresentare
il volto moderato dellUlivo, deve distinguersi con forza e con maggiore chiarezza da
posizioni come quelle di Violante, e non proporre uno scambio che assomiglia tanto a un
baratto e che noi non possiamo accettare».
Rutelli, al nostro giornale, ha detto anche che Berlusconi ha sbagliato a marchiare De
Gennaro e Siracusa come uomini di sinistra.
«Non è così. Il presidente del Consiglio ha fatto una semplice e ovvia constatazione.
Ha detto al centrosinistra: guardate che i responsabili delle forze dellordine sono
gli stessi che si sono occupati prima della preparazione del vertice, sono persone di
grande professionalità, tantè che voi li avete scelti».
Voi continuate a dire "no" allindagine, ma così date limpressione
di voler coprire la verità.
«Noi siamo i primi a volerla, la verità. Intanto cè unindagine interna in
corso i cui primi esiti si avranno domani (oggi per chi legge, ndr.). Poi ci sono sei
inchieste. Non si può buttare la croce addosso a nessuno, senza prove e riscontri. E poi
bisognerà accertare pure se quelli del Genoa Social Forum conoscevano le persone che
hanno esercitato la violenza, se hanno avuto anche un minimo di tolleranza nei loro
confronti. E qui cè da dire che la sinistra deve prendere posizione contro i
violenti».
Veramente la sinistra lha fatto, più volte, e con diversi suoi esponenti.
«I proclami contro la violenza sono scontati e ovvi, certe cose vanno dimostrate nei
fatti. Comunque, tornando al problema di accertare quello che è successo a Genova: non ci
si può accusare di nascondere chissà che, perché se emergessero degli eccessi, se
venisse fuori qualcosa, noi non copriremmo nessuno. Berlusconi lo ha detto con chiarezza:
interessa a noi per primi accertare la verità. Il resto è una polemica strumentale
francamente intollerabile, dovuta ai problemi interni allUlivo».
Quali problemi, scusi?
«Quelli interni ai Ds, quelli tra la Margherita e i Ds. La verità è che i diessini
temono di essere scavalcati da Bertinotti, che hanno delle beghe dovute al congresso.
Perciò Violante dice quelle cose, minaccia di scatenare la piazza, esce dal seminato di
una normale dialettica tra opposizione e maggioranza... Ma non si possono mettere in gioco
le istituzioni democratiche per un problema politico allinterno dei Ds».
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