La Repubblica 4 agosto 2001

"Polizia, l'Italia ha fiducia"
Il sostegno di Ciampi. Scajola: rigore contro gli eccessi

GIORGIO BATTISTINI


ROMA - Ciampi e Scajola raffreddano la protesta delle caserme. Senza rinunciare alla verità. L'Italia si fida di polizia e carabinieri. Nonostante gli eccessi di Genova, scatenati anche da "teppisti", sui quali comunque s'indaga. Eccessi per i quali sono già scattati trasferimenti e rimozioni ai vertici della pubblica sicurezza. Il capo dello Stato rinnova fiducia nelle forze dell'ordine. Ringrazia il ministro per la "tempestiva informazione". Si limita a "prender atto" delle sanzioni adottate dal governo ai vertici della polizia senza entrare nel merito. Ma soprattutto, riferisce una nota ufficiale del Quirinale, ha "confermato, pur nell'attesa di conclusivi accertamenti di Parlamento, governo e magistratura sui comportamenti dei singoli, la piena fiducia del Paese nelle forze dell'ordine della Repubblica". Piena fiducia, dunque. Aspettando piena chiarezza. Il presidente ha ritenuto "doveroso" far conoscere il suo pensiero (anche per placare sul nascere reazioni eccessive all'interno della pubblica sicurezza) senza che questo possa prefigurare giudizi su eventi sotto inchiesta.
Ieri mattina il ministro dell'Interno Claudio Scajola, era salito al Quirinale. Un incontro finalmente rasserenato dagli eventi degli ultimi giorni, delle ultime ore (la commissione d'indagine, le prime sanzioni dopo i primi accertamenti), risposta reattiva all'imbarazzo, alle accuse, alle proteste ufficiose di mezz'Europa che hanno in parte offuscato il G8 italiano e lo stesso esordio internazionale del nuovo governo. Era stato lo stesso Ciampi a chiedere, lunedì, "piena luce" sugli avvenimenti. "Attendo e auspico" chiarezza, "ciò che vogliono tutti gli italiani, senza distinzione alcuna". Parole apprezzate da Marcello Pera, presidente del Senato, che esprime "grande ammirazione personale" per il capo dello Stato, per il suo "sforzo" durante il G8, per "quanto ha fatto, in maniera discreta, per rasserenare il clima dopo i tragici fatti di Genova".
Ieri al Quirinale presidente e ministro hanno convenuto che eventuali casi di violenze, scorrettezze o scarsa organizzazione non inficiavano in alcun modo il complessivo lavoro delle forze dell'ordine. E questo andava ripetuto chiaro. Scorrettezze e violenze sono state, su entrambi i fronti, casi isolati. Per Scajola è "ormai chiaro che le gravi violenze sono da addebitare a gruppi di teppisti, che rappresentano una minoranza rispetto al movimento antiglobalizzazione". Dopo aver isolato i teppisti dalla quasi totalità dei manifestanti il ministro parla poi dell' "altissima professionalità" delle forze dell'ordine che, chiamate a un "compito difficilissimo ed eccezionale" hanno "meritato l'apprezzamento e la riconoscenza di governo e cittadini". Ciò "non toglie", spiega, che "comportamenti scorretti o eccessivi, eventualmente accertati attraverso le inchieste in corso, saranno sanzionati col dovuto rigore. E non potranno, in nessun caso, far venir meno la fiducia nelle forze dell'ordine".