Manifesto 7 agosto 2001

Manganelli europei
Creare una forza antisommossa. La Ue ne discuterà a settembre
FRANCESCA COLESANTI

Dopo Genova, si discute ora del vertice Fao di novembre a Roma. Ma prima ancora, in settembre, c'è Napoli con un summit della Nato sullo scudo stellare e gli appuntamenti europei, in Belgio, di Gent in ottobre e Bruxelles in dicembre. Questi ultimi in particolare - Göteborg insegna (dove si è tenuto il vertice dell'Unione europea di fine presidenza svedese) - potrebbero diventare altrettante occasioni di manifestazioni dei movimenti antiglobal. Di fronte a questo scenario il ministro degli interni tedesco, Otto Schily - di ritorno da un incontro con il nostro Claudio Scajola - ha una proposta: creare una forza europea di polizia antisommossa. Lo aveva anticipato in un'intervista al settimanale tedesco die Welt an Sonntag, ne ha discusso con il ministro degli interni italiano (favorevole), lo ha ribadito ieri sulle colonne del quotidiano Tagesspiegel. "Abbiamo la necessità di confrontarci su alcuni temi - aveva spiegato Schily in occasione dell'incontro con Scajola - per affrontare il nuovo fenomeno della violenza nei summit internazionali, nei confronti del quale non siamo preparati". Per questa ragione ha chiesto che l'ipotesi di una forza europea antisommossa venga affrontata in sede di consiglio dei ministri degli interni dell'Ue, il prossimo 28 settembre in Belgio. "Si tratta di un progetto complesso che deve essere discusso nei dettagli", ha spiegato il portavoce di Schily, che prevede il rafforzamento dei legami tra le polizie nazionali, maggior coordinamento e condivisione delle informazioni.
A raffreddare il fervore antisommossa di Schily interviene, con parole eloquenti, il responsabile della polizia belga, Patrick Zanders, incaricato di sorvegliare i prossimi due vertici europei: "Passerà del tempo prima che un tedesco possa sparare con un cannone ad acqua su dei manifestanti in territorio belga". Gli fanno eco tanto il presidente del sindacato europeo di polizia, il tedesco Hermann Lutz, che definisce il progetto "irrealizzabile", che il responsabile britannico degli ufficiali di polizia, che esclude il coinvolgimento del suo paese in questa iniziativa. Nessun commento, per il momento, da parte del presidente della commissione europea, Romano Prodi, mentre Parigi si cela dietro un "necessario approfondimento nei dettagli della proposta tedesca".
Anche in casa, la proposta di Schily, ha suscitato polemiche. I partner verdi della coalizione, si sono detti contrari alla formazione di un corpo antisommossa europeo, mentre hanno chiesto una commissione di inchiesta internazionale sulle responsabilità delle forze dell'ordine italiane. "Non dobbiamo innalzarci al ruolo di supercontrollori dell'Italia - ha obiettato Otto Schily - come tedeschi non possiamo proprio farlo". Ma non ha mancato di aggiungere che a Genova "il principio della proporzionalità dei mezzi non è stato rispettato" e che la violenza dei militanti "non giustifica i brutali abusi della polizia".