Corriere della sera 24 luglio 2001
Contestatori davanti al Parlamento: «Assassini». Nel mirino le nostre ambasciate all’estero

Manifestazioni da Roma a Milano. E oggi si torna in piazza

La protesta si globalizza: da Genova - dopo la morte di Carlo Giuliani e gli scontri con le forze dell’ordine - ha lanciato il suo grido di rabbia in tutto il Paese, da Milano a Roma, da Torino a Palermo, e si è estesa anche all’estero. Se in Italia i manifestanti sono scesi in piazza davanti alla Camera e al Senato e hanno sfilato pacificamente davanti alle prefetture, le proteste nel mondo si sono svolte soprattutto davanti alle nostre ambasciate e ai consolati, da Boston a Lione, da New York a Città del Messico. Sono tornati in azione anche i violenti, che a Malmöe, in Svezia, e a Londra hanno lanciato pietre e rotto vetrine. Per oggi, intanto, il Genoa Social Forum ha annunciato una mobilitazione nazionale: il corteo più imponente, al quale ha aderito anche il segretario romano dei Ds, è atteso per questo pomeriggio nella Capitale, con partenza alle 17.30 da piazza Esedra. La prova generale della manifestazione di oggi si è avuta nel pomeriggio di ieri quando duemila persone hanno bloccato via del Corso ricongiungendosi con un presidio già in atto a piazza Colonna. Proprio mentre il ministro dell’Interno Claudio Scajola riferiva a Montecitorio sui fatti di Genova, i manifestanti organizzavano un sit-in e urlavano «assassini», chiedendo le dimissioni del ministro. Il corteo di protesta - nel quale si vedevano le bandiere di Cobas, Verdi, Rifondazione e centri sociali - ha girato attorno a Palazzo Chigi, circondato dalle forze di polizia in assetto antisommossa, ed è giunto di fronte alla Camera dei Deputati, prima di dirigersi verso il Campidoglio. Tra gli slogan gridati in piazza: «Gli assassini non fermeranno il nostro futuro» e «Repubblica poliziesca». Sette giovani sono stati fermati prima della manifestazione e poi rilasciati: negli zainetti avevano una maschera antigas, frutta marcia e aste metalliche.
A Milano dove, nelle stesse ore, diecimila persone si avvicinavano alla Prefettura e poi sfilavano a mani alzate davanti a Palazzo Marino, sede del Comune. Slogan contro il governo, qualche insulto alle forze dell’ordine, ma anche una contestazione della delegazione dei Ds scesa in piazza insieme ai manifestanti. Molti i negozi chiusi in anticipo per paura di vandalismi e danneggiamenti, che non ci sono stati.
Manifestazioni analoghe si sono tenute a Torino, dove c’erano cinquecento giovani e a Palermo, dove trecento persone sono scese in piazza con il lutto al braccio per contestare l’arresto, considerato illegittimo, di cinque giovani fermati a Genova. Proteste e qualche tafferuglio a Londra, dove duecento giovani hanno preso di mira l’ambasciata italiana e tre persone sono state fermate dalla polizia. Raid contro il consolato onorario italiano di Malmöe, in Svezia, dove sono state distrutte le finestre.
Al. T.