Manifesto 25 luglio 2001 La
mattanza di Genova raccontata dai medici
I volontari del Gsf testimoni degli abusi e
delle violenze della polizia: una serie di episodi impressionanti
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I sanitari del pronto intervento del Genoa Social Forum, coordinato dal
dottor Enrico Cordano, avevano deciso di rendere pubblico tutto quello a cui hanno
assistito direttamente mentre erano impegnati a prestare i primi soccorsi ai manifestanti
feriti nelle manifestazioni di Genova. Eravamo all'interno della scuola per preparare i
comunicati stampa da presentare durante la conferenza prevista per domenica 22 luglio. La
situazione era perfettamente calma. E' arrivata una squadra molto numerosa di poliziotti
in assetto antisommossa a piedi, seguiti dalle camionette. Gli agenti hanno cominciato a
picchiare selvaggiamente tutte le persone che si trovavano in quel momento di fronte agli
edifici scolastici. Eravamo alle finestre paralizzati dall'orrore. Gli agenti hanno
sfondato i cancelli dell'edificio e sono penetrati all'interno della scuola dove erano
stati accolti per la notte i manifestanti che non avevano trovato altro ricovero. A quel
punto non potevamo che sentire le urla fortissime e le invocazioni che provenivano
dall'interno essendo bloccati nell'edificio di fronte. Contemporaneamente gli agenti sono
penetrati anche nel nostro edificio che ospita la sala medica, il centro consulenze legali
e l'ufficio stampa del Gsf. Eravamo nella sala medica, ci hanno chiesto i documenti e
trattenuto all'interno della sala per circa un'ora. Nel frattempo cominciavano ad affluire
le ambulanze chiamate per soccorrere i feriti. Non è stato possibile avvicinare nessuna
delle vittime. Nessuno - parlamentari, avvocati, sanitari - accorsi ha potuto intervenire.
Quando le forze dell'ordine si sono allontanate siamo entrati nell'edificio ormai deserto
e ci si è presentata una scena agghiacciante. L'ingresso e le sale superiori erano
completamente distrutte, il pavimento e i muri erano coperti di sangue. Ci aggiravamo per
l'edificio in uno stato di costernazione scivolando nelle pozze di sangue fresco.
In Corso Italia alle 15,30 del 21 luglio i poliziotti hanno preso a manganellate il
furgone del Gsf assegnato al Servizio Sanitario, mentre questo era bloccato da una carica
delle forze dell'ordine, frantumando il vetro dei finestrini laterali. In quel momento il
furgone era pieno di feriti e di pacifici manifestanti che vi avevano cercato rifugio,
impauriti dalla violenza della carica. Il medico, cui era affidato l'automezzo, è stato
ostacolato e messo nelle condizioni di non soccorrere i feriti. Come ultima intimidazione,
la polizia, dopo aver richiesto e ottenuto gli attestati della professione, ha trattenuto
questi documenti.
Tra via Zara e via Rosselli nel pomeriggio del 21 due ambulanze del 118 sono state fermate
da un posto di blocco. Una trasportava una dimostrante ferito. Un poliziotto, col casco,
ne colpiva ripetutamente le gambe. Un sanitario del Gsf si è avvicinati supplicando il
poliziotto di smettere ma gli è stato intimato di allontanarsi.
In Corso Castaldi venerdì 20 luglio la Polizia di Stato carica all'altezza del ponte di
Terralba. Noi sanitari ci rifugiamo all'ingresso del parcheggio della Croce Rossa
all'inseguimento dei manifestanti. La carica colpisce indiscriminatamente tutti i
presenti. Al termine siamo usciti prontamente e ci si è presentata l'immagine di Corso
Castaldi con decine di feriti a terra, tra cui un clochard - probabilmente lì per caso.
Tra i feriti anche un ragazzo con telecamera, fermo con le mani in alto mentre un
poliziotto lo picchiava con il manganello, facendo con la mano libera il segno di
vittoria.
In via Filippo Corridoni, all'altezza della Casa dello Studente, abbiamo soccorso tre
ragazze, la prima è stata spinta giù da un muro da un poliziotto. Nella caduta si è
procurata una frattura tripla scomposta alla gamba sinistra. Benché fosse a terra
dolorante e immobile è stata ripetutamente picchiata col manganello da un agente. E'
stata poi ricoverata all'Ospedale San Martino e operata. Le altre due ragazze che la
accompagnavano erano sotto schock, e sono state colpite ripetutamente con i
manganelli.Venerdì 20 luglio alle ore 16 in via Tolemaide due sanitari si stavano
avvicinando ad un manifestante steso a terra che veniva ripetutamente colpito col
manganello da un agente. Malgrado si dichiarassero sanitari Gsf come evidenziava la loro
divisa furono anch'essi colpiti sulle spalle sul collo dai manganelli della polizia.
I sanitari del Gsf
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