La Stampa 4 agosto 2001
Oggi parla Meloni, ieri sopralluogo alla caserma
Bolzaneto
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Sabato 4 Agosto 2001
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Inchiesta conclusa per la Procura
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GENOVA
La prima fase dellinchiesta giudiziaria è finita. Ascoltati tutti i testimoni
eccellenti, in attesa di affrontare le deposizioni di 70 poliziotti presenti nella scuola
Diaz, oggi in procura si fa il punto. Ovvero, bilancio di arresti, convalide, non
convalide e scarcerazioni, nomi degli indagati accusati di associazione armata denominata
black-block. Chiarimento dei filoni di inchiesta e una prima ricostruzione degli
avvenimenti durante lirruzione.
Il lavoro dei magistrati proseguirà comunque con una serie di altri accertamenti, oltre
agli interrogatori degli agenti.
E prosegue anche linchiesta sui presunti pestaggi che sarebbero avvenuti allinterno
della caserma di Bolzaneto, allestita come struttura di prima detenzione per i giorni del
G8, con previsione di circa 200 fermi. Ieri i magistrati che si occupano di queste
indagini hanno compiuto un sopralluogo, con lo scopo di «rilevare la struttura del sito e
la distribuzione e dislocazione delle forze di polizia, oltre alla dislocazione degli
arrestati».
Ieri era in Procura anche il console generale aggiunto di Germania Friedrich Roehrs,
ricevuto dal procuratore capo Francesco Meloni e poi anche dal procuratore aggiunto
Giancarlo Pellegrino. «Mi è piaciuto lo spirito aperto di tutti e due che sono pronti a
collaborare con il consolato tedesco» ha detto Roehrs. Successivamente, il console si è
recato nelle carceri di Marassi e Pontedecimo per parlare con i giovani tedeschi detenuti,
presunti black-blocker. Dei 68 cittadini tedeschi arrestati, ne restano in carcere 23,
accusati di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio e di
resistenza a pubblico ufficiale.
«Sono sicuro che verranno tutti liberati» ha detto Roehrs.
Il Tribunale del riesame dovrà esprimersi la prossima settimana sulle varie istanze di
scarcerazione presentate dai difensori.
Erano ieri a Genova anche i genitori dei tre giovani fermati nella notte tra il 23 e il 24
nei pressi di Valletta Cambiaso, dove avevano posteggiato un Ford Transit. I tre hanno
detto di essere in vacanza e di aver attraversato Francia e Spagna prima di arrivare in
Italia. Avrebbero anche un rullino di fotografie a testimoniare la loro versione. A bordo
del furgone, una sbarra di metallo, usata come prolunga per lo svitabulloni delle ruote,
altri tre cilindri più piccoli, che insieme formano la leva del crick, e alcuni coltelli,
oltre a maglie nere, un berretto di lana e una maschera antigas. Infine, un adesivo di
«Attac» e una quindicina di libri di politica, sociologia, filosofia, da Goethe a Boll,
da Proudon a Camus. «Non centrano niente con i black block» ha detto la fidanzata
di Thomas, uno dei tre, che ha chiesto di poter incontrare il giovane. «Per dimostrare la
loro estraneità alle azioni di teppismo - ha raccontato lavvocato - uno di loro mi
ha persino mostrato la pagella scolastica, con tutti buono».
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