Corriere della sera 3 agosto 2001
IL
CASO
«Molestie in cella» DallAustria
accuse allItalia
- MILANO - «I poliziotti le hanno fatte spogliare, tutte e sette. Nude lì davanti a
loro, le hanno derise, insultate, malmenate. Quando andavano in bagno, la porta doveva
restare aperta. E non escludo che le ragazze ora decidano di fare causa alla polizia anche
per molestie sessuali». Johannes Voggenhuber è un politico austriaco, portavoce europeo
dei Verdi. Ha incontrato mercoledì nel carcere di Voghera «16 attori-attivisti di
Vienna», tra cui 7 donne, rinchiusi lì da domenica 23. Nessuno finora aveva parlato di
molestie sessuali. Lui lha raccontato in tv.
E lAustria lha presa malissimo. È «infuriata con il governo italiano» il
ministro degli Esteri, Benita Ferrero Waldner. «Trovo il comportamento italiano
ingiustificabile e mi aspetto dallItalia una dettagliata inchiesta e spiegazioni
attraverso gli organi predisposti», ha detto in tv. Non ha digerito, la Ferrero Waldner,
il rifiuto del ministro degli Esteri Renato Ruggiero (arrivato proprio ieri) di liberare o
estradare i suoi connazionali.
È infuriata anche lopinione pubblica austriaca: ieri tutti i principali quotidiani,
da Der Standard a Die Presse al tabloid Kourier , hanno portato il
caso in prima pagina. Accusano lItalia, ma anche il governo di casa loro. Perché,
si chiede soprattutto la sinistra, mentre gli altri governi - dalla Germania alla Francia
allInghilterra - chiedevano spiegazioni, lAustria per dieci giorni ha taciuto?
Lavvocato Wilfried Embacher, intanto, sta raccogliendo testimonianze, anche tra
ragazze austriache già rilasciate, che raccontano di aver subìto, in una caserma dei
carabinieri e a Bolzaneto, molestie sessuali.
È stata una lettera di una ragazzina al presidente della Repubblica, Thomas Klestil, a
portare allattenzione dei media il caso dei 17 «attori» della VolxTheaterKarawene,
detenuti a Voghera. È riuscita a commuovere e irritare un intero Paese.
«Gentile signor presidente, - ha scritto, la ragazzina, che è la sorella di uno dei
detenuti - non mi sarei mai sognata di contattarla. Ma, dopo tutto quello che io e la mia
famiglia abbiamo dovuto sopportare negli ultimi giorni, non cè più nessuno in
Austria in cui possa credere. Con i miei genitori, siamo andati in Italia, a quanto pare
con grande fastidio della nostra ambasciata. Abbiamo tentato di entrare nel carcere, ma
non siamo riusciti a incontrare nessuno. Abbiamo solo ritirato un pacco di roba sporca».
Subito, un gruppo di intellettuali ha iniziato una raccolta di firme per chiedere la
liberazione degli «attori». «Facciamo appello allItalia, perché questi attivisti
non abbiano a pagare per tutte le violenze di Genova». Ma chi sono i membri del
VolxTheaterKarawane? Quando la polizia ha perquisito il furgone della compagnia teatrale,
ha trovato costumi di Mozart e palle colorate per spettacoli di clown. Ma anche aste di
legno e maschere antigas. Facile il sospetto: la vita da artisti di strada è una
mascherata per coprire gli assalti da black bloc. Loro si difendono, dicendo che usano
questi attrezzi negli spettacoli. In Austria, i giornali, sembrano credergli. Anche
perché a Vienna sono noti: animano quella zona grigia del teatro pazzo, estremo e
impegnato. «Ma - scrive Der Standard - in Italia hanno trovato poca comprensione
per il loro teatro. Un tempo succedeva a Dario Fo».
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Mara
Gergolet |
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