Manifesto 29 luglio 2001

I Black bloc cadono nella rete
E' scoppiato il dibattito virtuale. Nelle mailing list e nei siti dedicati si discute dei "neri", della loro storia, delle loro idee
SARA MENAFRA

L'altra faccia del Black bloc. Sui giornali e nelle televisioni sono dipinti come l'anima nera del movimento. "E' colpa loro se le forze dell'ordine sono intervenute con tanta brutalità anche sui manifestanti inermi" ripetono, con sfumature ben diverse, il governo da un lato e molti manifestanti dall'altro. Ma questi militanti in nero sono davvero cattivi e irragionevoli come li disegnano? A guardarli dalla Rete la situazione sembra ben diversa. E non solo perché ormai è assodato che a Genova si sono mossi numerosi provocatori. Per di più da molti gruppi politici arriva un unico appello "Non criminalizziamo il Black bloc". Contro l'accerchiamento del black bloc si erano già schierate le tute bianche bolognesi in un documento scritto il 19 giugno scorso ma che in questi giorni è tornato a girare in più di una delle "mailing list di movimento". "Il black bloc è una cosa seria - vi si legge - Non può essere banalmente identificato con atti vandalici e irrazionali. E' una rete di gruppi di affinità diffusi nell'Europa continentale e nel Nord America. Esiste da anni, elabora strategie e tattiche ed è disponibile a cambiarle in relazione ai contesti, alle alleanze e agli obiettivi da perseguire. Va precisato che in Italia il black bloc non esiste ne è mai esistito". In effetti almeno guardandoli dalla rete i Black bloc parlano tante lingue ma non l'italiano. Nel sito internet che raccoglie i principali siti anarchici del Nord America (www.infoshop.org) una sezione spiega in poche battute chi sono e cosa fanno i Black bloc. Il titolo, ironico, è "Black bloc for dummies". Il sito internet smonta alcuni dei luoghi comuni su questi gruppi di manifestanti, anche sull'uso della violenza: "La tattica usata da ogni singolo black bloc è decisa da chi ne fa parte. Non c'è sempre accordo sulle tattiche da usare ma le differnze vengono tollerate". I Bb diventati famosi in tutto il mondo dopo le proteste di Seattle esistono, in realtà, almeno dagli anni '90: "Il Bb in Nord America è nato durante la guerra del Golfo (1991). Prendono ispirazione dal movimento degli Autonomen tedesco che esiste dagli anni '80. L'etichetta Black bloc viene dalla polizia tedesca". Anche il sito di Indymedia ospita un fitto dibattito sul ruolo dei Bb nelle piazze genovesi. Uno di loro, James Anon, ha pubblicato un lungo messaggio in cui ammette addirittura: "Sono sicuro che i Black bloc hanno fatto errori a Genova" e spiegando perché, secondo lui, devastare le banche e scontrarsi con la polizia possa essere politicamente corretto. C
onclude: "Anche se non sono d'accordo con i gruppi non violenti o con le dimostrazioni di Greenpeace li considero parte del movimento, voglio collaborare con loro e non voglio interferire con le loro attività". Posizioni politicamente estrema, forse, ma certo poco coerente con gli assalti ai cortei che raccontano molti manifestanti. A dipanare la matassa sembra pensarci un messaggio arrivato nella mailing list di Giap (www.wumingfoundation.com) qualche giorno fa: "Si tratta di distinguere tra il Black bloc e quello che è successo a Genova - dice il messaggio firmato da Wu Ming - A Genova venerdì c'erano anche anarchici tedeschi dello Schwarze block. Sabato una giornalista olandese mi ha detto di averli incontrati mentre facevano i bagagli e le hanno detto di essere irritati per le azioni degli altri nero vestiti". Il messaggio spiega che i Bb generalmente praticano azioni dirette solo contro banche e multinazionali e prosegue: "invece a Genova per tutta la giornata i carabinieri hanno accompagnato i devastatori senza mai caricarli. Lungo il tragitto sono stati attaccati negozietti e incendiate auto che sicuramente non appartanevano a miliardari". La stessa tesi appare anche su una mail di Tactical media: "c'era un blocco nero ben definito che si è mosso in una direzione ed era facilmente identificabile anche dai tamburi e decine di altri gruppi in molti punti della città".