Manifesto 4 agosto 2001 "Ecco
cosa ci hanno fatto in caserma"
Le testimonianze che riportiamo di seguito sono tratte dal libro
"Zona rossa" (edizioni Derive e approdi)
"Quando mi hanno aggredito avevo le mani alzate. Durante il trasporto verso
l'ospedale Loreto mare la Guardia di finanza ha caricato l'ambulanza, bloccandola davanti
malgrado quattro feriti gravi a bordo. Hanno manganellato il vetro davanti e i laterali...
Mi hanno fatto inginocchiare faccia al muro con le mani dietro la testa e mi hanno
perquisito in ginocchio; nel frattempo mi provocano: "Ti è piaciuto tirare le pietre
ai colleghi?" "Che campi a fare?" "Hai il giubbino pieno di
pidocchi" "Dovete stare qui a nostra disposizione, a quello che vogliamo fare.
Non avete diritti". Mi hanno fatto sedere a terra malgrado ci fossero sedie vuote per
tutti. Avevo le gambe distese perché non mi sentivo bene. A quel punto è passato un
poliziotto che mi ha tirato un calcio negli stinchi intimandomi di ritirare le gambe:
"Guagliò, non stai a casa tua!" All'inizio non abbiamo avuto neanche la
possibilità di parlare, né di andare in bagno. Poi sono arrivati altri agenti in
borghese e finalmente abbiamo potuto fumare e andare in bagno".
"...Ho appoggiato queste cose sul lavandino e subito sono partiti degli schiaffi da
parte di un agente... Si è avvicinato un secondo agente che mi ha sferrato un pugno in
bocca gridando: "Comunista di merda!" Poi hanno aperto lo zaino. Da lì hanno
tirato fuori il cellulare che è stato buttato a terra e schiacciato sotto i piedi. Poi
hanno tirato fuori la macchina fotografica... l'agente ha raccolto la macchina da terra e
l'ha buttata nella latrina. Poi è ritornato il secondo agente e mi ha detto:
"Frocio, bastardo, me la scopo io la tua donna! Anzi no, sicuramente ha le
malattie", e mi ha dato un pugno nell'occhio sinistro".
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