Manifesto 3 agosto 2001 Il
Gsf incontra la polizia
Un colloquio di tre ore con il sindacato
Silp-Cgil. "No alle fratture"
CINZIA GUBBINI - ROMA
L'incontro tra il Silp - sindacato della polizia
della Cgil - e il Genoa social forum è durato tre ore. Un confronto lunghissimo in
cui per la prima volta, dopo i fatti di Genova, i rappresentanti del movimento (Agnoletto,
Bolini dell'Arci e Manganaro, della Cgil ma non era presente in veste di
sindcalista) si sono seduti allo stesso tavolo con alcuni esponenti della polizia. Doveva
esserci anche la Cgil, ma alla fine non ha preso parte all'incontro. All'uscita Claudio
Giardullo, segretario del Silp, giudica l'incontro positivo, "ci sembrava
importante stabilire un dialogo con i giovani che sono venuti a manifestare a
Genova". Non si tratta soltanto di una generica volontà di interlocuzione, il
problema è riappacificare le piazze, evitare uno strappo incontrollabile, e pericoloso,
tra la società civile e le forze dell'ordine "anche se nella prossima stagione
dovessero verificarsi tensioni sociali", sottolinea Giardullo ."I fatti di
Genova sono stati gravi - continua - c'è stato un morto e ci sono stati feriti, tra le
forze dell'ordine e tra i manifestanti". Da parte sua il sindacato ribadisce
"l'assoluto rifuto della violenza, da qualunque parte essa venga", l'impegno e
la richiesta "che si accertino i fatti". E sui "fatti", Giardullo
qualcosa ha da dire: "abbiamo sempre pensato fosse sbagliato procedere alla
militarizzazione con l'unico obiettivo di difendere il fortino e che fosse necessario
creare dei cordoni per garantire l'ordine pubblico in modo preventivo". Un appunto
tecnico, che però denuncia quanto meno una gestione "leggera" della piazza. Ci
sarà qualcuno che ha deciso di procedere in questo modo. "Dopodiché - prosegue
Giardullo - ci sembra opportuno che oltre alla polizia anche gli altri corpi decidano di
aprire un'inchiesta". Certo Giardullo non si può spingere oltre, visto che buona
parte di sindacati di polizia ha rilasciato dichiarazioni molto dure contro i
manifestanti. Che ne pensa dell'incontro, dunque, il resto della polizia? "Il dialogo
piace", risponde e ricorda che i poliziotti hanno avuto in passato un rapporto sereno
con la società civile "durante la lotta alla mafia e al terrorismo". Non
nasconde, tra le righe, la presenza di suggestioni antidemocratiche, che vanno combattute.
"Un impegno di tutti, nei propri ruoli specifici", dice Agnoletto esprimendo
"una forte preoccupazione per l'involuzione antidemocratica dell'ordine
pubblico". Un'involuzione senz'altro aiutata dalla presenza del nuovo governo,
soprattutto di alcune sue componenti, come Alleanza nazionale. Comunque Agnoletto
sottolinea che per il Gsf la decisione di incontrare il Silp "è stata difficile,
anche se riconosciamo il ruolo fondamentale che può svolgere un sindacato
democratico". L'obiettivo dell'incontro? "Capire come può essere accaduto ciò
che è accaduto e condannare in modo congiunto la militarizzazione delle piazze".
Sempre che Genova non sia stato un laboratorio politico in vista dell'autunno.
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