Corriere della sera 26 luglio 2001

 

La presidente: erano 300, avvertimmo questura e prefettura, nessuno intervenne

Tute nere, la Provincia accusa le forze dell’ordine

GENOVA - «Le forze dell’ordine sapevano dove erano i Black bloc. Abbiamo avvertito noi personalmente Questura e Prefettura più volte per più giorni che a Quarto dormivano trecento Tute nere, che hanno fatto danni per ottocento milioni. Eppure né carabinieri né polizia sono intervenuti». La denuncia è del presidente della Provincia di Genova Marta Vincenzi che, insieme ai suoi assessori, racconta di avere tempestato di telefonate le forze dell’ordine, senza alcun risultato. «La prime richieste d’aiuto risalgono già alla notte tra il 19 e il 20», dice. La Provincia aveva concesso ai Cobas ospitalità negli uffici distaccati di Quarto. Ma la sera del 19 una banda di Tute nere tedesche riesce a entrare con violenza nella sede. La mattina dopo i Black bloc aumentano e diventano 300. Un furgone li rifornisce di spranghe. L’assessore Eugenio Massolo verifica di persona la situazione. Vincenzi telefona «ogni ora» in questura e in prefettura per chiedere aiuto, ma nessuno interviene. Sabato 21 gli uffici di Quarto sono ormai completamente devastati dalle Tute nere. Alle 10.30 la polizia si presenta finalmente nel rifugio dei Black bloc. Quindici auto, racconta sempre Vincenzi, vengono accolte da un lancio di pietre e se ne vanno dopo un quarto d’ora senza essere intervenute. La presidente della Provincia chiede spiegazioni: «Hanno detto che l’operazione era tecnicamente pericolosa». Poche ore dopo la polizia interveniva duramente nella scuola Diaz, a caccia proprio di Tute nere.