La Repubblica 27 luglio 2001 No allo
speciale, scontro alla Rai
Freccero: ora è in gioco il futuro dell'informazione
ANTONIO DIPOLLINA
ROMA - C'è il Tg1 che manda in onda immagini di pestaggi, ma c'è anche Raidue che
prima annuncia uno speciale in prima serata, «Bella ciao», con molte immagini inedite da
Genova e poi è costretta ad annullarlo. Tutto nella stessa sera, ieri. La tempesta
mediatica si addensa sempre più sul dopoG8. E il direttore di Raidue Carlo Freccero
ammette tra i denti: «Adesso è in gioco il futuro dell'informazione Rai: ora si capirà
se l'opposizione avrà ancora diritto di parola in tv».
L'episodio di Raidue ha del clamoroso. «Bella ciao» è uno speciale lungo un'ora, senza
commento, solo scontri, rabbia, proteste e sangue, girato dal regista Roberto Torelli a
Genova. E' pronto da mercoledì, quando Freccero chiede alla direzione generale della Rai
di mandarlo in onda. La risposta è un secco no. La motivazione: il filmato è di parte,
mostra solo le ragioni dei giovani aggrediti, le forze dell'ordine non parlano, non esiste
par condicio. E il clima è rovente, la Rai sotto tiro, meglio la prudenza, eccetera
eccetera.
Ma ieri mattina Carlo Freccero si ritrova con Canale 5 che ha mandato in onda - con grandi
consensi - uno speciale da Genova in prima serata. E, parlando alla presentazione dei
palinsesti estivi, il direttore di Raidue annuncia: «Stasera (ieri sera, ndr) il filmato
andrà in onda. Non in versione integrale, ma una buona sintesi all'interno della
trasmissione Stracult, che andrà in onda eccezionalmente in prima serata».
A sera, la trasmissione non va in onda per niente. Nel pomeriggio si è consumata
l'ennesima battaglia nel Consiglio d'amministrazione della Rai, riunito per discutere del
momento dell'azienda. I consiglieri della cosiddetta «maggioranza» (Emiliani, Balassone
più il presidente Zaccaria) si ritrovano con un ordine del giorno presentato dagli altri
due consiglieri, Contri e Gamaleri. I quali, avendo letto le dichiarazioni arrembanti di
Freccero rilasciate in mattinata, chiedono che il programma venga sospeso perché espone
la Rai alle accuse di parzialità già piovute nei giorni scorsi (da parte di politici del
centrodestra). Balassone ed Emiliani, a quel punto, presentano un altro ordine del giorno:
la richiesta è quella di mettere la Rai in condizione di garantire «l'alto livello
informativo raggiunto negli ultimi giorni».
L'ordine del giorno passa in votazione, perché il consigliere Gamaleri decide di
astenersi. Il dettato è volutamente generico e non garantisce affatto che «Bella Ciao»
vada in onda. La decisione in realtà viene rinviata a riunioni successive tra Freccero e
il direttore generale Claudio Cappon. Ma è chiaro che il no è già stato deciso. Il
programma viene «sospeso», Freccero accetta che nelle dichiarazioni ufficiali si parli
di «accordo tra la direzione generale e la direzione di rete». Ma è furente e
battagliero come non mai: tanto da annunciare per i prossimi giorni il varo di un'edizione
speciale di «Chi l'ha visto» dedicata ai giovani giottini di cui si sono perse le tracce
nei giorni scorsi. Dalla Rai, in serata, arriva un annuncio soft: il programma non è
stato annullato ma solo sospeso, il filmato potrà essere trasmesso nei prossimi giorni in
un contesto nel quale venga garantita anche la versione dei fatti da parte delle forze
dell'ordine.
Le immagini di «Bella ciao» ricalcano con molta asprezza il clima delle tremende
giornate di Genova. Molte sono inedite, ci sono i pestaggi, c'è il sangue, ci sono le
scene dello scontro mortale di venerdì scorso sottolineate dalla musica di Vangelis. Non
ci sono parole a commento, ci sono moltissime parole dei protagonisti, c'è Gad Lerner
costretto a sospendere la sua diretta tv per l'invasione dei giovani, c'è violenza e c'è
sangue e intolleranza. C'è la Genova delle tremende giornate. Per ora, non va in onda
nulla. Il centrodestra tace compiaciuto. Per il diessino Giulietti: «Il solo sospetto che
si tratti di un blackout è un potente contributo all'esasperazione degli animi». |