Corriere della sera 7 agosto 2001
IL
CASO/ Lavvocato e sottosegretario allInterno ha inviato a Genova il memoriale
di Canterini, capo del reparto mobile di Roma
Taormina accusa il
superispettore del Viminale
Lettera ai pm: un commando
vestito di nero nella scuola prima del blitz, Micalizio non ha inserito lepisodio
nella relazione
- DAI NOSTRI INVIATI
GENOVA - Quando la polizia ha forzato il portone, nella sede del Genoa Social Forum era
già in azione un gruppo di uomini in tuta nera, passamontagna e zainetto sulle spalle: il
loro aspetto e il modo di marciare facevano pensare a «personale inquadrato». Lo
sostiene il sottosegretario allInterno, Carlo Taormina, nella lettera inviata ai
magistrati che stanno indagando sulle denunce di pestaggi dentro la scuola «Armando
Diaz»: 61 i feriti, 93 i fermi, 68 dei quali non convalidati. Quella notte di sabato 21
luglio, il commando è poi fuggito da una porta secondaria della scuola nel momento in cui
hanno fatto irruzione gli agenti del Reparto mobile di Roma, delle Digos e delle squadre
mobili aggregate da tutta Italia. Taormina definisce inoltre «gravissimo» il fatto che lispettore
del Viminale, Giuseppe Micalizio, non abbia verbalizzato questo episodio quando la
commissione ministeriale ha interrogato Vincenzo Canterini, comandante della Celere
romana, per il quale è stato proposto lesonero dalla polizia.
Il sottosegretario ha riferito alla Procura la versione ricevuta in via confidenziale da
Canterini. Taormina, che è anche avvocato penalista, aveva in un primo tempo accettato
con riserva la difesa del dirigente del Reparto mobile di Roma. Era poi però intervenuto
il ministro dellInterno, Claudio Scajola, chiedendogli di rinunciare allincarico
per «incompatibilità» tra il suo ruolo di governo e lattività privata. Ma
Taormina, essendo venuto a conoscenza di notizie sulla perquisizione, ha ritenuto
ugualmente necessario informare i magistrati genovesi. Alla sua lettera, scritta su carta
intestata del ministero dellInterno, ha allegato le relazioni di servizio di
Canterini e dei suoi uomini del Nucleo sperimentale antisommossa. Interpellato ieri dal Corriere
, il sottosegretario non ha voluto commentare: «È tutto contenuto nella missiva. Non
ho altro da aggiungere».
La versione riportata nella lettera di Taormina è del tutto nuova. Al sottosegretario,
Canterini avrebbe raccontato che quella notte i suoi agenti, non appena entrati nella
scuola, videro il commando dirigersi verso unuscita secondaria. Un particolare,
questo, di cui la Procura non era a conoscenza. Giorni fa Canterini, di fronte al
procuratore aggiunto Francesco Lalla che lo aveva convocato come testimone, non parlò di
uomini in tuta nera e passamontagna. Riferì invece che, quando la sua squadra entrò
nella sede del Gsf, cerano solo i poliziotti che stavano partecipando alloperazione
e molti ragazzi già a terra feriti.
Nella ricostruzione affidata a Taormina, il comandante del Reparto mobile lascia ora
intendere che i suoi uomini siano entrati per primi, come tra laltro dimostrato da
un filmato diffuso su Internet. A quale corpo allora appartiene il commando, che Canterini
dice di aver visto fuggire dalla scuola? Certezze per il momento non ce ne sono. I
magistrati non vogliono commentare. Viene però esclusa lipotesi che questi uomini
mascherati siano i responsabili delle violenze denunciate. I 61 feriti e gli altri
testimoni non hanno mai fatto riferimento a persone con tute nere e passamontagna: nei
loro verbali di interrogatorio raccontano tutti di essere stati manganellati a sangue da
poliziotti con i caschi azzurri, il volto coperto da fazzoletti e le divise ordinarie.
Pochi giorni dopo il blitz, la polizia aveva diffuso un video che gli investigatori hanno
detto di aver girato nella scuola, appena conclusa la perquisizione: si vede una stanza
con maschere antigas, spranghe, bastoni e altre armi improprie. La data e lorario
che accompagnano le immagini non coincidono con i tempi riportati nei verbali. Stando a
quanto appare nel video, mandato in onda anche da «Canale 5», il materiale poi
sequestrato è stato filmato alle «22.45» del giorno «21-07-01». Il rapporto di
Vincenzo Canterini alla questura di Genova indica come orario di inizio della
perquisizione le 23.30. Chi ha filmato le immagini delle spranghe e delle maschere antigas
45 minuti prima che scattasse loperazione? Un altro giallo su quella notte. Come
quello dei video e dei dischetti per computer, che ora la Digos di Genova dice di avere
acquisito nel centro stampa del Gsf, ma che non compaiono in alcun verbale di sequestro.
Su questo episodio, ieri, gli avvocati dellorganizzazione anti-G8 hanno presentato
una denuncia per furto, danneggiamento, violenza privata e abuso dufficio contro la
polizia.
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Francesco
Alberti Fabrizio Gatti |
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