La Stampa
«I Ds hanno perso la testa»
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Mercoledì 1 Agosto 2001
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IL MINISTRO: «E UTILE A TUTTI IL RICHIAMO DEL CAPO
DELLO STATO»
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Frattini: sulla commissione si contraddicono
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ROMA
M INISTRO Frattini, lopposizione sostiene che a dettar legge nel governo è
Gianfranco Fini.
«Che idea assurda. Mi pare pare perfino strano che possa averla concepita chi, come
Massimo DAlema, ha ricoperto alte responsabilità istituzionali...».
Perché le sembra strano?
«DAlema dovrebbe sapere che il vice-presidente del Consiglio non dà la linea agli
altri, ma è compartecipe e sostenitore dellindirizzo espresso da Silvio Berlusconi
sulla vicenda genovese con due concetti chiarissimi. Primo: "Io sto con la
polizia". Secondo: "Nessuna fetta di verità rimarrà coperta". Tutti noi
stiamo con la polizia, tutti noi vogliamo la verità».
Diciamo allora che An forse è più interessata degli alleati a un rapporto con le forze
dellordine...
«Questa è laccusa di Luciano Violante. Peccato che sia totalmente infondata. Il
ruolo di sostegno alle forze di polizia, in questi anni lha svolto Forza Italia non
meno di An. Personalmente sono stato tra quanti hanno presentato proposte di legge dopo
avere incontrato decine di volte le rappresentanze di Carabinieri, Guardia di Finanza e
Polizia. E una battaglia combattuta insieme».
Non sarà che il sostegno del centro-destra ai poliziotti ha finito per legittimare gli
eccessi di Genova?
«Non scherziamo. Una tesi del genere fa il paio con la frase devastante di DAlema,
secondo cui con Berlusconi lItalia vive un clima cileno».
Cosa gli replica, ministro?
«A replicargli hanno già provveduto le parole di plauso giunte a Berlusconi dal
laburista Blair, dal socialdemocratico Schroeder, per non parlare di Bush. Il fatto è che
sè scatenata tra i Ds una lotta per prendersi la segreteria del partito, e dunque
si gareggia a chi grida più forte contro il governo».
Dove vede i segni di questa lotta?
«Per esempio, sulla commissione parlamentare dindagine. Tra Camera e Senato, lopposizione
ha assunto posizioni contraddittorie. Alla Camera partiremo subito, con laccordo dei
Ds. Al Senato viceversa è stato un continuo rilancio. Al punto che quando la maggioranza
si è detta disposta a varare la commissione dindagine, i Ds hanno subito domandato
quella dinchiesta».
Perché la commissione dindagine sì e quella dinchiesta no?
«Esattamente per la ragione che alla Camera ha spinto Violante e Fassino ad accettare la
prima anziché la seconda. Violante, da ex-presidente della Camera, e Fassino,
Guardasigilli fino a qualche mese fa, sanno meglio di chiunque altro nellopposizione
che una commissione dinchiesta, istituita mentre la magistratura genovese sta
svolgendo unindagine preliminare riservata e segreta, sarebbe suonata come
interferenza senza pari della politica. Non sono mica matti».
E al Senato?
«Non posso pensare che il capogruppo dei Ds, Gavino Angius, ignori i rischi della
commissione dinchiesta ben presenti ai suoi colleghi della Camera. Né che la
gravità della proposta sfugga al professor Villone... Erano proprio loro a farci la
lezione di diritto costituzionale, ogni volta che nella passata legislatura il
centro-destra proponeva di andare a fondo su Tangentopoli, Mitrokhin...».
E allora, che spiegazione dà?
«Come ho detto, tra i Ds cè una partita politica in corso. Qualcuno, tipo Angius,
sè dato un ruolo di guastatore».
Quanto ha pesato, nella vicenda Genova, lopinione del Presidente Ciampi?
«Il Capo dello Stato svolge un ruolo rasserenante. Sul G8 ha parlato proprio nel momento
in cui lopposizione stava alzando eccessivamente il tono».
Indirettamente ha dato una mano al governo?
«Lha data anche al centro-sinistra. Ricordo un suo intervento analogo qualche mese
fa, nel momento più duro della campagna elettorale. In quella circostanza aveva aiutato
noi, che ci trovavamo allopposizione, a comprendere quanto fosse importante
accompagnare la fermezza dei valori alla moderazione dei toni. Ora, semplicemente, le
parti si sono invertite».
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