Manifesto 24 luglio 2001

Un mondo di proteste
Ambasciate italiane nel mirino delle contestazioni

L'ambasciata e i consolati italiani a Londra e nel resto della Gran Bretagna sono da domenica oggetto delle proteste e delle manifestazioni di centinaia di inglesi, molti di ritorno da Genova. Al centro delle proteste l'arresto di almeno sette cittadini britannici che hanno partecipato alle manifestazioni antiG8 dei giorni scorsi. Non è stata confermata la notizia diffusa per tutta la giornata di ieri di un manifestante inglese ricoverato in coma in un ospedale di Genova, ma certo è che tutti e sette gli arrestati di cui si hanno notizie sono stati picchiati duramente dalla polizia (molti durante il raid contro il media center del Genoa social forum, sabato notte) e che sono stati condotti in carcere dopo aver ricevuto i primi soccorsi all'ospedale. Due dei manifestanti arrestati sono anche esponenti del maggiore sindacato britannico, Unison (il sindacato del pubblico impiego) e a Genova erano andati anche in rappresentanza della loro union. Fino a ieri, come sta succedendo anche nel caso di molti altri paesi, le autorità italiane hanno negato al console inglese qualsiasi contatto con gli arrestati.
La manifestazione di domenica davanti all'ambasciata italiana nel centro di Londra è stata molto affollata: spontaneamente, tramite il solo passaparola almeno duecento persone si sono riunite davanti alla sede diplomatica italiana per gridare slogan e chiedere la liberazione dei cittadini britannici arrestati. La polizia inglese, che in un primo momento si era limitata ad osservare la manifestazione, ha cominciato a fermare e identificare i dimostranti. Usando l'articolo 60 della nuova legge sull'ordine pubblico, i poliziotti hanno perquisito, fotografato e schedato praticamente tutti i presenti. Ieri pomeriggio, la seconda giornata di protesta nei confronti dell'Italia si è allargata da Londra al resto del paese: diverse sedi consolari sono state oggetto di sit-in e presidi. Il sit-in è proseguito anche ieri e i manifestanti, molti dei quali aderenti al gruppo Globalise Resistance, organizzatore del treno partito da Londra in occasione delle manifestazioni anti-G8, stanno organizzando una grossa giornata di protesta sabato prossimo. Anche ieri la presenza della polizia è stata pesante e molti sono stati fermati alla fine della giornata.
Ma le proteste si sono estese in tutto il mondo. L'altra notte è stata attaccata la sede del consolato italiano di Malmöe, in Svezia. Sono stati rotti i vetri delle finestre e lanciati oggetti contro la porta. Sulle mura, scritte in svedese e in danese: "La nostra lotta continuerà" e "Assassini". Cento attivisti israeliani del gruppo Act-Left - i più schierati contro l'occupazione dei territori palestinesi - hanno invece manifestato di fronte alla sede dell'ambasciata italiana a Tel Aviv. I manifestanti si sono cosparsi di succo di pomodoro e stesi sull'asfalto per simboleggiare i feriti alla brutale repressione delle forze di polizia italiane. Alcuni hanno alzato verso l'alto le foto di Carlo Giuliani, il giovane assassinato. Un altro sit-in di protesta si è svolto di fronte al consolato italiano nella zona ebraica (ovest) di Gerusalemme. Una manifestazione di protesta si è svolta anche a Belgrado.
(a cura di Orsola Casagrande e Michele Giorgio)