La Repubblica 2 agosto 2001

Genova, slitta la decisione
Il ministro: punizioni severe

De Gennaro da Scajola, oggi il caso a Palazzo Chigi

CLAUDIA FUSANI


ROMA - In mattinata aveva preannunciato: «Provvedimenti severissimi». In serata invece, dopo altre tre ore di faccia a faccia con il capo della polizia Gianni De Gennaro, è arrivata la terza fumata nera. Nulla di deciso. Nulla di fatto. Rinvio a data da destinare. Che potrebbe essere anche oggi, durante il consiglio dei ministri dove l'inquilino del Viminale Claudio Scajola potrebbe portare i risultati degli incontri con il capo della polizia e decidere con il resto del governo cosa sia meglio fare. Ma è più probabile che i provvedimenti punitivi arrivino fra un po'. Fra una settimana, o anche a settembre, magari dopo il venti quando la Commissione d'indagine parlamentare avrà finito i suoi accertamenti. E magari quando nel frattempo anche la procura di Genova avrà fatto passi avanti concreti nell'accertamento delle verità e delle responsabilità. Passano i giorni e, stabilito che di errori e omissioni ne sono stati commessi tanti, sembra ci sia meno fretta di punire i colpevoli. O almeno sembra che si vogliano avere più elementi per farlo. Nonostante le ricostruzioni circostanziate dei tre superispettori, le testimonianze, i filmati televisivi e le anticipazioni dei giornali.
La motivazione ufficiale del rinvio di ogni decisione su quali e quante teste tagliare nelle file della polizia e sul come tagliarle è «la richiesta di ulteriori approfondimenti sul rapporto redatto da Lorenzo Cernetig», il superispettore incaricato di indagare sugli scontri di piazza e sulle «violenze gratuite» già accertate nella città ligure. Fra i tre dossier questo è sicuramente il più difficile da chiudere. Ma l'impressione è che si continui a prendere tempo. Quello di ieri sera è il terzo rinvio. Il primo è stato lunedì quando i tre superispettori inviati a Genova, Pippo Micalizio, Lorenzo Cernetig e Salvatore Montanaro, hanno ritardato di un giorno la consegna dei rapporti al capo della Polizia. I dossier sono arrivati a Roma solo martedì mattina. La consegna ufficiale al Viminale è slittata al pomeriggio e il lavoro era ancora da concludere. Mancava, infatti, il rapporto di Cernetig sugli scontri di piazza. Scajola e De Gennaro si sono comunque incontrati nel tardo pomeriggio di martedì e dopo oltre quattro ore di riunione hanno rinviato a ieri, proprio a causa della mancanza del terzo rapporto. Ieri sera l'ultimo rinvio motivato, ancora una volta, dalla «necessità di acquisire ulteriori elementi».
Fra un rinvio e l'altro ci sono state giornate lunghissime. E nelle stanze del Viminale si è respirato troppo spesso, oltre alla rabbia e allo sconcerto per quello che è successo a Genova («l'immagine della polizia amica costruita in questi anni è andata distrutta in 48 ore»), anche un clima da regolamento di conti. Forse anche questo ha convinto il ministro che le punizioni non possono nascere solo dall'emozione. «Servono altri approfondimenti» dice il Viminale. Di sicuro mancano quelli che riguardano Carabinieri, Guardia di Finanza, polizia penitenziaria e tutti i corpi di polizia impegnati nell'ordine pubblico del G8.