Corriere della sera 25 luglio 2001
Il giallo
degli arrestati, cento mancano allappello
I legali del Social Forum:
non riusciamo ad avere notizie. La procura: fermato un brigatista. Il Ros smentisce
- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
GENOVA - Scomparsi, dopo le retate di polizia e carabinieri. Secondo gli avvocati del
Genoa Social Forum, mancano allappello tra le 40 e le 100 persone: arrestate o
ferite durante gli scontri e poi sparite. Il caso sta mettendo lItalia sotto accusa
per il comportamento di agenti e militari. Ieri sera il console tedesco ha telefonato al
procuratore aggiunto di Genova, Francesco Lalla, per esprimergli il suo formale
disappunto: da sabato il diplomatico sta cercando notizie su una giornalista tedesca
fermata e nessuno è stato in grado di dargli risposte. Un funzionario del ministero degli
Esteri svedese ha protestato perché non riesce ad avere informazioni sui connazionali
finiti in carcere e ricoverati in ospedale. E tra i reclusi non ci sono soltanto i
teppisti che hanno devastato la città, ma anche pacifici manifestanti rimasti coinvolti
nelle cariche.
I NUMERI - Secondo i dati comunicati dai carabinieri e dalla polizia, da venerdì mattina
sono state fermate 281 persone. Una parte, 33, sono state subito rilasciate perché i
funzionari della questura e gli ufficiali dellArma hanno presentato in ritardo alla
procura i verbali di fermo o non li hanno presentati affatto. Le altre persone sono state
trasferite in carcere o, se ferite, negli ospedali genovesi. I tedeschi sono 46, gli
spagnoli 18, gli svizzeri 7, gli inglesi 9, i francesi 6, gli svedesi 5, oltre a cittadini
venuti da Canada, Australia, Iran, Turchia, Irlanda, Polonia, Nuova Zelanda e Marocco. Il
resto dei fermati sono italiani. Dopo gli interrogatori di questi giorni e le
scarcerazioni, sono ancora in arresto 40 persone nel carcere di Pavia, 2 ad Alessandria, 7
a Vercelli, 15 a Voghera, 9 allospedale San Martino di Genova, 3 allospedale
Galliera e 4 in quello di Sampierdarena. Gli avvocati del Genoa Social Forum tenteranno
oggi di visitare i feriti in ospedale.
«Ci risulta che due siano gravi - spiega il coordinatore, Riccardo Lertora -, anche se
non sono in pericolo di vita».
LANSIA - Decine di parenti stanno telefonando in questi giorni in questura e in
Procura per chiedere informazioni. Ma per i genitori dei ragazzi stranieri diventa
impossibile trovare i numeri giusti e se riescono, spesso non trovano chi parla la loro
lingua. Amnesty International e lassociazione Reporter senza frontiere hanno
annunciato inchieste sugli abusi denunciati. Lavvocato inglese Louise Christian non
ha ancora potuto verificare le condizioni di salute di due assistiti: «Tutto questo -
accusa - è una violazione della convenzione europea. E dei diritti umani». Il
procuratore aggiunto di Genova scarica la responsabilità sulla polizia: «Sui colloqui
negati - dice Francesco Lalla - da parte nostra non cè stato nessun impedimento. È
stata una decisione presa dai poliziotti negli ospedali».
I FERMI - Polizia e carabinieri hanno portato in carcere altri nove ragazzi che sono
accusati di devastazione e saccheggio: 8 tedeschi e un italiano. Tra loro un minorenne, 17
anni. Sono stati trovati in città o nei dintorni su auto cariche di spranghe e di
magliette nere dei Black bloc. Il ragazzo genovese, 27 anni, è stato invece arrestato per
aver incendiato un cassonetto dei rifiuti in quella che era la zona rossa.
TERRORISMO - Il procuratore della Repubblica, Francesco Meloni, ha confermato ieri larresto
a Genova di un brigatista, preso alla vigilia del G8: un uomo di 40 anni, pugliese, che
abita ad Albaro, un quartiere della città. Il comando regionale del Ros dei carabinieri
ha però smentito: «Non è vero, nella maniera più assoluta». È stata così unaltra
giornata di confusione tra investigatori e magistratura. La notizia sullarresto del
brigatista è stata anticipata ieri dal Secolo XIX , il quotidiano di Genova.
Mercoledì scorso, secondo la rivelazione, in un appartamento di Albaro i militari del Ros
hanno arrestato un componente delle Unità comuniste combattenti. Alloperazione
sarebbero sfuggite altre tre persone. Il titolare dellinchiesta, Francesco Lalla:
«Si tratta di una vecchia indagine partita da Roma e gestita dal Ros di Roma. Non ha
nulla a che fare con il G8».
|
Fabrizio
Gatti |
|
|