Corriere della sera 7 agosto 2001
LINTERVISTA
/ Il responsabile del Viminale: le violenze? Il collega tedesco è soddisfatto delle
spiegazioni
Il ministro Scajola: lo
Stato deve essere forte, Schily ha ragione
- DAL NOSTRO INVIATO
IMPERIA - «Quello appena trascorso è stato un weekend importante. Perché ci ha permesso
di cementare il rapporto di reciproca stima con il ministro Schily». E quindi di
rafforzare «i vincoli di amicizia» tra lItalia e la Germania, dopo le polemiche
degli scontri di Genova. Il ministro dellInterno Claudio Scajola sorride mentre
stila il bilancio dellincontro bilaterale tenuto tra sabato nella sua villa in
collina e domenica in prefettura a Imperia. Sorride e parla di convergenza su tutti i
punti. «Anche sul prossimo summit della Fao a Roma. Il pensiero del ministro Schily su
uno Stato forte ci trova pienamente daccordo».
Informale nellabbigliamento, con camicia e pantaloncini corti, decisamente più
rilassato rispetto ai giorni scorsi, ieri il responsabile del Viminale si è preso «un
giorno di libertà». Nella sua Imperia, città di cui è stato sindaco, e con la sua
famiglia («finalmente per un tuffo al mare»). Prima di rientrare in serata a Roma. Ma in
mattinata non ha perso loccasione per una sosta nel suo ufficio privato, al 181 di
viale Matteotti. La strada che parte dalla centralissima piazza Dante e che da giorni è
tappezzata con il «Tricolore». Una lunga distesa di bandiere, esposte su balconi e
finestre. Qui come nel resto della città. E la risposta dei sostenitori di Forza
Italia e del governo di centrodestra alle lenzuola bianche con le scritte «Dimettiti»,
rivolte a Scajola e spuntate allindomani del G8 come forma di protesta dellImperia
Social Forum.
Ministro, è quindi soddisfatto dei risultati del faccia a faccia con il suo collega
tedesco Otto Schily?
«Senza ombra di dubbio. Il ministro Schily è un grande conoscitore dellItalia
e un amico del nostro Paese. Con questo incontro abbiamo rafforzato non solo i rapporti
politici, ma anche quelli umani e di cordialità».
E le divergenze emerse sul comportamento della polizia nei confronti di manifestanti
tedeschi?
«Ogni particolare è stato chiarito. E lo stesso ministro si è detto soddisfatto
delle spiegazioni e dei provvedimenti. Abbiamo discusso degli importanti temi che si
trovano sul tappeto e che riguardano da vicino non solo lItalia e la Germania. E
posso assicurarle che abbiamo condiviso in pieno le iniziative da adottare».
Sembrava però tuttaltro che favorevole allidea di spostare il vertice
della Fao, programmato in novembre a Roma? Il ministro Schily ha detto che nessuno Stato
può tirarsi indietro.
«Anche su questo argomento invece ci siamo trovati daccordo. Il problema è che
dobbiamo valutare, tutti assieme, non solo i Paesi europei ma anche quelli Oltreoceano,
come affrontare questo fenomeno della violenza che è esploso negli ultimi tempi e che ha
avuto il suo culmine a Genova».
Quindi rimane sul tavolo la proposta di uno spostamento del summit?
«Questa è unipotesi appena accennata dal presidente Berlusconi che nasce dagli
ultimi fatti. Abbiamo visto cosa sta portando questo fenomeno. E cosa ha portato a Genova.
Abbiamo forti preoccupazioni che a Roma ci si possa trovare di nuovo di fronte a
esplosioni di violenza. Non dimentichiamo che a Goteborg i manifestanti erano ventimila,
mentre a Genova ce nerano duecentomila. Dieci volte di più. Comunque lo ripeto:
quella di spostare il vertice è solo una proposta. Che intendiamo valutare con estrema
attenzione».
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Davide
Gorni |
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